Uno strumento creato dalla NASA aiuterà a prevedere quali città saranno interessate e perché dallo sciogliersi dei ghiacciai, tenendo conto di fattori quali il movimento della rotazione terrestre, la gravità e l’espansione verticale del terreno sotto la calotta glaciale.
Gli scienziati hanno spiegato che l’aumento del livello degli oceani non sarà uniforme sul globo. Quindi, le città interessate non saranno specificamente quelle vicine alle masse di ghiaccio, come confermato dallo strumento creato dall’agenzia spaziale. Questo, infatti, mostra per ogni città, quali ghiacciai, quali strati e quali calotte polari sono di particolare importanza.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Science Advances, include un programma che consente di vedere la situazione di 293 città, per le quali viene specificato in che modo lo scioglimento di alcuni ghiacciai può influire su di esse. “In un momento in cui le città e i paesi stanno cominciando a sviluppare strategie per mitigare le inondazioni, si deve pensare alla situazione nei prossimi 100 anni e valutare i rischi, come farebbe una compagnia di assicurazioni”, ha commentato Erik Ivins, scienziato del progetto.
Londra, per esempio, sarebbe interessata dallo scioglimento del settore nord-occidentale della calotta glaciale in Groenlandia, mentre New York dovrebbe temere lo scioglimento dell’intero nord e est della stessa calotta glaciale.
Un altro scienziato del progetto, Eric Larour, ha spiegato tre processi chiave che influenzano l'”impronta del livello del mare”.
1. La gravità
“Questi strati di ghiaccio sono enormi masse che esercitano un’attrazione sull’oceano“, dice Larour. “Quando il ghiaccio si restringe, l’attrazione diminuisce e il mare si allontana da quella massa“.
2. Espansione verticale
Il terreno sotto la coltre di ghiaccio si espande verticalmente, dopo essere stato precedentemente compresso dal peso del ghiaccio.
3. La rotazione del pianeta
“Mentre il pianeta gira e oscilla e le masse cambiano sulla sua superficie, anche questo ondeggiamento cambia e questo, a sua volta, ridistribuisce l’acqua intorno alla Terra“, specifica ancora il ricercatore.