Una svolta epocale nell’astronomia potrebbe essere stata raggiunta con la scoperta delle prove più solide finora dell’esistenza del Pianeta 9, un pianeta ipotetico che si crede orbiti ai confini del nostro Sistema Solare. L’astronomo Konstantin Bogytin del California Institute of Technology (Caltech) ha dichiarato che il nuovo studio ha portato alla luce la “prova statistica più forte finora” della presenza di questo enigmatico pianeta.
Il team di ricerca ha analizzato il movimento dei Trans-Nettunian Objects (TNO), corpi celesti situati oltre l’orbita di Nettuno, tra cui pianeti nani come Plutone ed Eris. Concentrandosi sui TNO con movimenti instabili, il team ha affrontato sfide significative nell’interpretazione dei loro percorsi, ma ha ottenuto risultati sorprendenti.
Attraverso simulazioni complesse che consideravano le forze gravitazionali di altri corpi celesti e la marea galattica proveniente dalla Via Lattea, i ricercatori hanno confrontato due scenari: uno che assumeva l’esistenza del Pianeta 9 e uno che lo negava. I risultati hanno rivelato un’allineamento sorprendente tra l’architettura orbitale degli oggetti e le previsioni del modello che includeva il Pianeta 9.
Nonostante questi risultati promettenti, i ricercatori ammettono che la prova definitiva dell’esistenza del Pianeta 9 rimane ancora lontana. Tuttavia, con l’avanzare della tecnologia telescopica, le prospettive di rilevare questo misterioso pianeta si stanno avvicinando. Secondo le stime del team, il Pianeta 9 sarebbe relativamente piccolo, con una massa simile a cinque volte quella della Terra e una distanza dal Sole circa 500 volte maggiore rispetto alla nostra.
L’articolo scientifico che riporta questa scoperta è stato accettato per la pubblicazione sull’Astrophysical Journal Letters ed è consultabile su arXiv, aprendo nuove frontiere nella nostra comprensione dell’universo e suscitando grande interesse nella comunità scientifica e oltre.