I ricercatori hanno scoperto l’artropode più antico del mondo: un millepiedi fossilizzato di 425 milioni di anni fa. I resti scoperti sull’isola scozzese di Kerrera suggeriscono che gli insetti e le piante si sono evoluti più velocemente di quanto si pensasse. Dopo aver analizzato l’animale pietrificato, il team ha stabilito che le antiche creature hanno lasciato i laghi per vivere in complessi ecosistemi forestali in soli 40 milioni di anni.
I ricercatori hanno stimato che il millepiedi è più giovane di 75 milioni di anni rispetto a quanto dichiarato in precedenza. Per farlo gli scienziati hanno usato una tecnica a base di zirconi, un minerale microscopico necessario per datare accuratamente i fossili.
Michael Brookfield, che ha guidato lo studio, ha lavorato con la co-autrice Elizabeth Catlos e Stephanie Suarez, una studentessa dell’Università di Houston. Insieme hanno apportato miglioramenti alla tecnica di datazione fossile utilizzata nello studio.
A seguito dell’analisi, il team ha stabilito che il millepiedi fossilizzato ha 425 milioni di anni, o circa 75 milioni di anni in meno rispetto all’età che altri scienziati hanno stimato. Le precedenti misurazioni sono state ottenute attraverso una tecnica basata sul tasso di mutazione del DNA.
Gli antichi millepiedi collocano l’evoluzione di piante e insetti su una nuova linea temporale
Brookfield ha affermato che il fatto che non siano stati trovati fossili più vecchi suggerirebbe che i millepiedi e i fossili vegetali già scoperti sono gli esemplari più antichi. Se questa teoria è vera, significa che gli insetti e le piante si sono evoluti molto più rapidamente rispetto alla linea temporale indicata dalla precedente tecnica.
I lavori precedenti hanno datato i depositi di insetti a soli 20 milioni di anni dopo rispetto ai fossili. Ora, sappiamo che 40 milioni di anni dopo, ci sono prove di fiorenti comunità forestali piene di ragni, insetti e alberi ad alto fusto. Dato il loro potenziale significato evolutivo, Brookfield ha affermato di essere sorpreso dal fatto che questo studio sia stato il primo ad affrontare l’età degli antichi millepiedi.
Suarez afferma che una delle ragioni potrebbe essere la difficoltà nell’estrarre zirconi dal sedimento roccioso in cui è conservato il fossile. Lo scienziato ha migliorato la tecnica separando lo zircone dal sedimento. Una volta che gli zirconi sono stati rilasciati dalla roccia circostante, il team li ha recuperati con un perno incollato sulla punta di una matita.
La stessa tecnica è stata usata per scoprire un altro esemplare di millepiedi, ritenuto all’epoca il più vecchio esemplare della sua specie. Il nuovo metodo ha rivelato invece che l’artropode è circa 14 milioni di anni più giovane del previsto spogliandolo dunque del titolo di più vecchio.