Stephen Hawking ha messo più volte l’umanità in guardia circa lasua sopravvivenza. Qualche mese fa gli strali contro Trump, che, secondo l’astrofisico, “renderà la Terra rovente come Marte”. Stavolta a preoccupare lo scienziato è l’Intelligenza Artificiale.
Da tempo è in atto un serrato dibattito tra i protagonisti del mondo tecnologico e scientifico, quasi due fazioni. Da una parte quelli – come Elon Musk – che chiedono una ferra regolamentazione per evitare guai, dall’altra il gruppo capitanato da Mark Zuckerbeg che non ritiene ci siano reali minacce collegate allo sviluppo tecnologico.
Negli ultimi anni sul fronte dell’Intelligenza Artificiale sono stati passi da gigante e strumenti che pochi anni fa sembravano esclusiva di un film di fantascienza ora sono incredibilmente vicini. Tanto ancora c’è da fare e le possibilità sono infinite, nel giro di pochi anni sarà possibile disporre di macchine in grado di “apprendere” e autoripararsi.
Macchine sempre più autonome dall’uomo dunque, Stephen Hawking non nasconde la propria preoccupazione al riguardo. Lo studioso ha ribadito la necessità di colonizzare altri pianeti entro i prossimi decenni, sulla Terra manca spazio, l’inquinamento inoltre appare come un problema di difficile soluzione.
Tornando al tema IA, secondo Hawking, macchine sempre più potenti saranno in grado di avere la meglio sull’uomo, arrivando addirittura a riprodursi autonomamente. Una nuova “razza”, in grado di svolgere le mansioni umane in modo migliore e dunque sostituendo di fatto l’umanità. Il genere umano potrebbe sicuramente trarre beneficio dal progresso, su questo l’accademico non ha dubbi, ma solo a patto che tra i primi obiettivi ci siano l’eliminazione di malattie e povertà.
L’Intelligenza Artificiale potrebbe essere “il più grande evento nella storia della nostra civiltà”. Ma, aggiunge, potrebbe “anche essere l’ultimo”, a meno che non vengano trovate misure adeguate per contenere i rischi. Basti pensare alle armi autonome, strumento del quale si sta discutendo molto negli ultimi mesi.