Il vino rosso, il cioccolato fondente e l’uva rossa (insieme ai mirtilli) hanno aiutato gli scienziati a scoprire un modo per mantenersi giovani. Un elisir di eterna giovinezza, dunque, la cui chiave è proprio alla nostra portata, ma della quale solo ora la scienza si rende conto.
I ricercatori dell’Università di Brighton hanno scoperto infatti come rigenerare le cellule cutanee invecchiate utilizzando composti presenti in questi prodotti. Gli esperimenti di laboratorio hanno mostrato che le cellule non solo sembravano fisicamente più giovani, ma si comportano più come quelle giovani, rigenerandosi.
Gli scienziati Richard Faragher e Lizzy Ostler hanno spiegato che il loro studio dovrebbe generare ulteriori ricerche in materia di problemi sanitari associati all’invecchiamento. “Questi risultati illustrano l’enorme potenziale della ricerca per migliorare la qualità della vita”, ha dichiarato il professor Faragher.
E di studi ne sono stati fatti. Un recente rapporto ha riconosciuto una serie di investimenti storici in tale ricerca che, però, sono stati sottovalutati e tutti rivolti alla ricerca sull’invecchiamento. Le innovazioni di questo genere hanno davvero bisogno di chimici e biologi che lavorano per la ricerca e l’insegnamento e, non da sottovalutare, anche la cooperazione delle diverse branche. “Noi premiamo l’atmosfera collaborativa multidisciplinare a Brighton. Questi risultati fanno valere questo approccio“, fa da eco Ostler.
Scienziati, ricercatori universitari, il centro di invecchiamento e ricerca, oltre all’eccellenza delle imprese, hanno cooperato per selezionare i migliori composti per i test. Anche diversi dottorandi hanno lavorato sotto la supervisione del dottor Ostler.
La scoperta si basa su precedenti risultati del gruppo di Exeter, ai quali si deve l’aver dimostrato che una classe di geni sono progressivamente spenti quando invecchiamo. I ricercatori hanno scoperto che i geni possono essere reinseriti con sostanze chimiche e grazie all’aiuto di un composto naturale trovato nel vino, ma presente anche nel cioccolato e nella frutta.
Queste cellule riprodotte “artificialmente” non solo sembrano fisicamente più giovani, ma iniziano a comportarsi come quelle giovani e cominciano a dividersi. La scoperta ha il potenziale di portare a terapie che potrebbero aiutare le persone a migliorare il peso e i disturbi dell’età, senza sperimentare alcuni degli effetti degenerativi dovuti all’invecchiamento.
La maggior parte delle persone, in genere intorno agli 85 anni, sperimenta una sorta di malattia cronica; e, quando le persone invecchiano, sono più inclini a ictus, malattie cardiache e cancro. La ricerca di Brighton rappresenta, dunque, un primo passo nel cercare di far vivere una vita normale alle persone con età avanzata, ma possibilmente in salute e per tutta la vita.
“I nostri dati suggeriscono che l’uso di sostanze chimiche per tornare alla classe principale di geni, che si sono spenti con l’età, potrebbe fornire un mezzo per ripristinare la funzione delle vecchie cellule”, riflettono gli esperti. Ciò dimostra che, quando tratti le vecchie cellule con molecole che ripristinano i livelli originari dei geni, le cellule “nuove” riconquistano alcune caratteristiche tipiche della giovinezza.
“Ora è necessario continuare con la ricerca per stabilire il vero potenziale di questi tipi di approcci al fine di affrontare gli effetti degenerativi dell’invecchiamento“, concludono i ricercatori.