Secondo i ricercatori, il vulcano Mt. Edgecumbe, a 24 chilometri a ovest di Sitka, in Alaska, sembra che si stia svegliando, mettendo in allarme le comunità vicine. Il massiccio vulcano è rimasto addormentato per circa 800-900 anni, ma ora inizia a dare segni di attività.
La ripresa delle attività per il vulcano Edgecumbe in Alaska
Le prime avvisaglie di una ripresa dell’attività dell’ Edgecumbe, si sono avute nell’aprile 2022, con un piccolo sciame di terremoti riportato il canale di segnalazione dell’Alaska KTVF. I ricercatoti hanno immediatamente iniziato ad esaminare questi eventi, scoprendo che le deformità a livello della superficie del vulcano avevano visto un cambiamento di circa 27 centimetri. Secondo i ricercatori, questo tipo di cambiamenti superficiali potrebbero essere attribuiti all’aumento del magma, dimostrando quindi che questo vulcano dormiente si sta svegliando.
Utilizzando un nuovo metodo di analisi dei dati, il team di ricerca ha scoperto che il magma al di sotto del vulcano è in aumento già dal 2018, con una velocità costante di 8,636 centimetri all’anno.
Un evento assolutamente straordinario
La scoperta di una ripresa delle attività del Mt. Edgecumbe è davvero una sorpresa per gli scienziati, è infatti raro osservare un vulcano di questo tipo, inattivo da quasi un millennio e che poggia su una “faglia di trasformazione”, tornare ad una ripresa delle attività vulcaniche.
Di solito infatti, i vulcani su questo tipo di linee di faglia non eruttano ed è improbabile che siano attivi. Quindi, la possibilità che questo vulcano dormiente si stia ora svegliando è davvero un mistero. Fortunatamente, al momento non ci sono segnali di un’imminente eruzione.
Alcuni ricercatori, il dottor Ronni Grapenthin, professore associato di geodesia presso l’Università dell’Alaska Fairbanks, spiegano infatti che, anche se dovesse verificarsi un’eruzione, avremmo comunque molti segnali prima che il vulcano si scateni. Segnali che dovrebbero dare il tempo alle popolazioni del luogo, di evacuare nel caso dovesse presentarsi lo scenario più tragico.
Ph. Credit: Duncan Mariott – Alaska Volcano Observatory