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Recensione Asus Rog Zephyrus G14: piccolo, bellissimo e dalle prestazioni fantastiche

Asus Rog Zephyrus G14 viene definito come il laptop da 14 pollici con Windows 10 Pro più potente al mondo, l’azienda è difatti riuscita a concentrare in relativamente ridotte dimensioni generali, un prodotto dalla qualità sopraffina, ed in grado di soddisfare ogni esigenza.

Uno dei punti cardine del dispositivo recensito è proprio la portabilità, i notebook gaming sono soliti essere grandi, pesanti e molto rumorosi, l’Asus Rog Zephyrus G14 riesce ad evadere leggermente da tutto questo, riuscendo a garantire potenza in soli 32,4 x 22,2 x 1,79 centimetri di spessore, con un peso complessivo di 1,6 chilogrammi.

La cover è in alluminio, con trattamento oleofobico contro le impronte (funziona molto bene, qualche piccola “ditata” si vedrà, ma nel complesso è più che soddisfacente), nonché fresatura di precisione CNC per creare 6’536 perforazioni, portando nel prodotto un design a matrice assolutamente inconfondibile. Per renderlo il più resistente possibile, sono stati aggiunti rinforzi a nido d’ape, pur mantenendo comunque un peso relativamente ridotto.

Sulla parte superiore è stato integrato il cosiddetto Anime Matrix, una sorta di display secondario composto da 1’215 mini led individuali, utilizzabile per visualizzare immagini o animazioni personalizzate, e con un futuro aggiornamento anche notifiche o lo stato della batteria.

Il terminale è leggero e facile da trasportare, le dimensioni sono effettivamente ridotte, e grazie al trattamento oleofobico non si sporcherà troppo facilmente. Il design ricorda la serie ROG, pensata prevalentemente per i gamer, ma non risulta essere eccessivamente spinto, ciò sta a significare che l’Asus Rog Zephyrus G14 può essere davvero consigliato sia per gli utenti che amano giocare con il proprio notebook, che per coloro che sono alla ricerca di un modello da utilizzare quotidianamente, senza troppi fronzoli.

La disposizione delle porte è intelligente, sul lato sinistro troviamo HDMI 2.0b, jack da 3,5 millimetri e USB 3.2 Gen2 type-c con display port e power delivery. Quest’ultima rappresenta un plus assoluto, nel caso in cui vi trovaste in deficit di carica residua, potrete anche ricaricare il terminale semplicemente con un powerbank (ovvero un caricabatterie portatile). Sul lato destro, invece, trovano posto 2 USB 3.2 Gen1 di tipo A (le classiche USB) ed una USB 3.2 Gen2 di tipo C. E’ assente lo slot per la lettura delle microSD.

Le cerniere funzionano bene, sono leggere e permettono l’apertura anche con un solo dito; interessante la scelta di ricreare un meccanismo che inclini in automatico leggermente la tastiera, quando viene aperto il display, un modo molto carino per agevolare il posizionamento degli avambracci e rendere la vita più agevole per l’utente.

 

Hardware e specifiche tecniche

Il display è un IPS LCD non riflettente, con risoluzione WQHD (2540 x 1440 pixel) e colori accurati al 100% dell’intero spettro RGB (Pantone Validated). Il rapporto schermo/corpo è dell’85%, le cornici sono sottili, ma non più di altri terminali in commercio nello stesso periodo, per facilitare l’esperienza di gaming, il pannello presenta sincronizzazione adattativa, ovvero capacità di adattare il refresh rate con i FPS della GPU, mentre l’utente sta giocando con un determinato titolo. La qualità generale è eccellente, l’ho trovato un pannello assolutamente dettagliato e con tantissime tonalità rispettate alla perfezione, si nota la differenza con un “semplice” FullHD, e garantisce una buona luminosità complessiva. L’unico punto a sfavore, è forse il refresh rate massimo a 60Hz, a 1999 euro forse avrebbero potuto arrivare ad almeno 144Hz.

Sotto il cofano trova posto un ottimo processore AMD Ryzen 9 4900Hz, con processo produttivo a 7nm, a 8 core e 16 thread sul singolo chip. Questi è affiancato da una GPU Nvidia GeForce RTX2060 con 6GB GDDR6 (128Mhz a 65 watt) VRAM dedicati; la scheda grafica non è il top del momento, occupato per NVIDIA dalla GeForce RTX2080 (o 2070 Super), tuttavia resta un eccellente soluzione. La combinazione delle suddette componenti permette un utilizzo tranquillissimo del Asus Rog Zephyrus G14 sia per giocare con qualsiasi titolo che per montare video in 4K a 60fps.

Di base la configurazione prevede 16GB di RAM DDR4 SDRAM, suddivisi in 2 slot da 8GB l’uno, ma con possibilità di arrivare ad un massimo di 32GB. Forse avremmo preferito un’unica RAM da 16GB, poiché in questo modo vengono già occupati 2 slot, senza dare enormi possibilità di personalizzazione. L’hard disk è invece un SSD M.2 NVMe PCIe 3.0 da 512GB/1TB di capienza complessiva; le velocità di lettura/scrittura sequenziali sono ottime, si raggiungono rispettivamente 1836 e 1785Mb/s.

La rumorosità è complessivamente nella media, grazie ai software pre-installati, come l’Armory Crate, il sistema è in grado di regolarsi in autonomia, passando da modalità silenzioso, prestazioni e turbo, aumentando/diminuendo la velocità delle 2 ventole N-Blade composte da 81 pale ciascuna. Consapevoli del fatto che tutti i notebook gaming sono rumorosi, l’Asus Rog Zephyrus G14 è soddisfacente, anche se in alcune occasioni forse tende fin troppo a posizionarsi in modalità Prestazioni.

Il sistema di raffreddamento è autopulente, evita che l’accumulo eccessivo di polvere comprometta le prestazioni generali. Nel momento in cui state giocando intensamente, il notebook sarà rumoroso ma non scalderà eccessivamente, si potrà tenere sulle gambe o appoggiare le mani all’altezza delle ventole senza problemi. Leggermente fastidiosa è la ventola sul lato destro del terminale, se state utilizzando un mouse continuerete a sentire aria calda, e non sempre fa piacere.

La tastiera è retroilluminata, con tasti di scelta rapida per modificare la velocità delle ventole o accedere appunto a Armory Crate (il centro nevralgico di tutti i prodotti ROG), i tasti sono ben distanziati ed hanno una discreta escursione. Anche con la mani grandi non rischierete di toccare i tasti che circondano quello di vostro interesse, la retroilluminazione non è RGB, ed è possibile controllare l’intensità dal tastierino stesso (manca il numerico). Nel tasto d’accensione/spegnimento è incastonato il sensore per le impronte digitali, funzionale ed affidabile, in modo da accendere il notebook senza dover inserire la password.

Manca la webcam, sarà necessario acquistare un componente aggiuntivo o accessorio a parte. La connettività è rappresentata da WiFi 6 con prestazioni Gig+ (802.11ac) e bluetooth 5.0.

Nell’Asus Rog Zephyrus G14 è stupefacente il sistema degli altoparlanti, sono presenti 4 speaker suddivisi in 2 woofer da 2,5 watt con tecnologia Smart AMP, il cui obiettivo è spingere il suono verso il piano di lavoro, e 2 tweeter da 0,7 watt posizionati a fianco della tastiera, con l’obiettivo di spingere il suono verso il soggetto. La loro combinazione genera un suono surround 5.1.2 canali, e supporta tecnologia Dolby Atmos. Qualità sopraffina, uno dei migliori sistemi audio che abbia mai provato prima d’ora su un notebook, dettaglio elevatissimo, bassi mediamente corposi e frequenze elevate assolutamente mai troncate. Se state cercando un prodotto con un buon comparto, lo Asus Rog Zephyrus G14 fa sicuramente al caso vostro.

L’unico tallone d’Achille di questo prodotto è la batteria, un componente che, come in tutti i notebook gaming, delude leggermente le attese. L’alimentatore in confezione è da 180 watt, il supporto alla type-C 3.0 è fino a 65 watt, ma nonostante tutto di base si raggiungono 3 ore e 30 minuti circa in modalità prestazioni, 4,30/5 ore con modalità silenzioso attiva. Complessivamente è poco, anche se superiore rispetto ad altri modelli dello stesso settore.

 

Asus Rog Zephyrus G14: conclusioni

In conclusione l’Asus Rog Zephyrus G14 è un prodotto da consigliare assolutamente agli utenti che vogliono un notebook gaming dalle dimensioni ridotte e dall’estetica non troppo spinta, in modo da poterlo utilizzare senza problemi anche per scopi lavorativi. Il prezzo è elevato, raggiunge 1999 euro, ma li vale tutti, io lo comprerei ad occhi chiusi.

Di seguito per la nostra videorecensione ed il punteggio riassuntivo.

Denis Dosi

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