Recensione DJI Mini 3 – non si può desiderare di meglio

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DJI Mini 3 è il nuovo drone economico da meno di 249 grammi, in vendita ad un prezzo di listino, non considerando la Fly More Combo, che oscilla tra i 500 ed i 600 euro. Un prodotto ottimamente realizzato, che permette a tutti di godere delle prestazioni del drone, ma sarà abbastanza? scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.

 

Estetica e design

Esteticamente il dispositivo non cambia rispetto a quanto siamo stati abituati a vedere con le generazioni precedenti, è quasi interamente realizzato in plastica, con la doppia colorazione sul grigio (due tonalità differenti), materiali molto leggeri, non appare essere eccessivamente robusto, ma compensa chiaramente con un peso ridottissimo, pari a soli 248 grammi.

Dimensionalmente parlando il DJI Mini 3 è decisamente piccolo, pensate che richiuso può stare addirittura nel palmo di una mano, e può essere tranquillamente portato in un piccolo zaino, senza arrecare fastidio o difficoltà di vario genere. Nello specifico le dimensioni raggiungono 148 x 90 x 62 millimetri quando chiuso, per salire a 251 x 362 x 72 millimetri, una volta aperto (con eliche incluse).

Sulla superficie non troviamo pulsanti fisici, se non quello integrato nella batteria removibile, posteriormente sono posizionati gli unici due connettori: slot microSD (fino a 256GB) e USB type-C per la ricarica o il collegamento al computer. Il meccanismo di apertura dei bracci è classico, le eliche sono morbide, allineate con gli altri modelli in circolazione.

 

Hardware e Prestazioni

Il DJI Mini 3 è caratterizzato da una autonomia decisamente interessante, infatti secondo i nuovi standard raggiunti dall’azienda, è possibile volare per circa 35 minuti, prima di dover ricorrere al cambio batteria, dipendentemente dalle condizioni di volo (vento, altitudine e temperatura). La ricarica avviene sia tramite connessione diretta del drone, che sfruttando il caricatore multiplo che trovate incluso nella More Fly Combo, a prescindere da tutto ciò è una autonomia assolutamente lodevole. La batteria è comunque da 2453mAh, con ricarica “rapida” a 30 watt, i tempi di ricarica sono di circa 56 minuti, con il caricabatterie incluso in confezione.

Il dispositivo, essendo entry level ed economico, non viene fornito di sensori, se non verso il basso, utili per il posizionamento (volo stabile), per questo motivo è assolutamente necessario prestare la massima attenzione nel volo, rischiate di sbattere se non sufficientemente esperti. Le prestazioni sono in linea con il modello precedente, raggiunge una velocità massima di salita di 5 metri al secondo, e di 3,5 m/s in discesa, con velocità orizzonte, in modalità Sport, che non va oltre i 16 metri al secondo. La resistenza massima al vento è di 10,7 m/s, con angolo di inclinazione massimo di 40 gradi.

 

Foto e Video

Il DJI Mini 3 integra un sensore CMOS da 12 megapixel (1/1.3″), con angolo di visione di 82,1 gradi, formato equivalente di 24 millimetri, e apertura F1.7. La messa a fuoco è minimo da 1 metro, fino a naturalmente l’infinito, con otturatore elettronico che permette di scattare tra 2 e 1/8000 di secondo, immagini che hanno dimensioni di 4000 x 3000 pixel (quindi in 4:3 a 12MP), considerando un intervallo ISO tra 100 e 3200. Il limite è proprio questo, una variabilità degli ISO estremamente ridotta, che non permette scatti troppo professionali, né comunque di riuscire a giocare con l’illuminazione della scena.

A prescindere da questa considerazione, le immagini sono eccellenti, se rapportate al prezzo finale di vendita, anche se consigliamo di realizzarle prevalentemente con forte luminosità, condizione ideale per ottenere lo scatto perfetto, dotato di dettaglio e nitidezza più che sufficienti sull’intero fotogramma. La gamma dinamica è ridotta, non è possibile scoprire ogni singola sfumatura; nel momento in cui la luce diminuisce, il rumore digitale si vede quasi subito, e si perde molto dettaglio, il bilanciamento del bianco è esente da difetti di vario genere.

video vengono registrati al massimo in 4K 30fps, con possibilità di scendere fino al 2.7K a 60fps (nel caso si desiderasse un frame rate più elevato), lo zoom digitale è al massimo 4x in FullHD, si ferma al 2X in 4K. Lo stabilizzatore è come al solito meccanico a 3 assi (su inclinazione, rollio e rotazione orizzontale), con raggio tra -135 e 80 gradi di inclinazione, -135 e 45 gradi di rollio, per finire con -30 e 30 gradi di panorama. Complessivamente i filmati sono di eccellente qualità, come nel caso precedente, la condizione migliore resta con forte luminosità, mantenendo colori ben bilanciati, mai troppo saturi, anche se con poche sfumature effettivamente visibili. I dettagli e la nitidezza sono più che buoni, considerando sempre la fascia di prezzo di posizionamento; senza difetti la stabilizzazione, una delle migliori in circolazione.

 

Radiocomando

Un rapido paragrafo lo dedichiamo al radiocomando, in quanto sostanzialmente non presenta alcuna differenza rispetto al solito. Il sistema di trasmissione DJI O2, con visione sul monitor incluso a 720p 30fps, non permette di godere di una riproduzione fluida e dettagliata, sebbene comunque sia più che accettabile; secondo DJI la distanza massima di collegamento dovrebbe essere 6km, in aperta campagna non siamo riusciti andare oltre i 3km in linea d’aria.

Il radiocomando DJI RC ha una autonomia di circa 6 ore, è possibile eventualmente utilizzare il drone anche con il modello standard, DJI RC-N1, previo collegamento di uno smartphone. La nostra prova è stata completata con il device più moderno, di dimensioni 180 x 86 x 10 millimetri, decisamente più comodo e performante. Questi è incluso nella DJI Fly More Combo, mentre nella versione base troverete l’altro, e potrete eventualmente acquistarlo a parte (ha un costo di 299 euro, circa).

 

DJI Mini 3 – conclusioni

In conclusione DJI Mini 3 è il drone per tutti che ci saremmo aspettati in questo 2023, un prodotto piccolo e leggerissimo, ma allo stesso modo molto performante che permette di registrare senza troppi problemi in 4K a 30fps. I suoi punti di forza sono giustappunto la sua estrema portabilità, a cui si aggiungono le prestazioni di livello superiore al normale, con una autonomia che permette all’utente la possibilità di utilizzare anche una sola batteria per volta.

Dall’altro lato della medaglia troviamo chiaramente un prezzo ogni anno più alto, che spinge il modello in fasce superiori rispetto alla classica entry level.

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