Recensione DJI Osmo Action 4 – l’action camera da battere

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In un mercato che poteva sembrare chiuso dall’incredibile dominio di GoPro, DJI riesce a ritagliarsi un grandissimo spazio con la sua serie Osmo Action, capace di incantare il pubblico con specifiche tecniche di alto livello, una buona adattabilità, una batteria dall’eccellente autonomia, ed un prezzo di listino che parte da 429 euro, per quanto riguarda il modello in prova, la recentissima Osmo Action 4. Scopriamola meglio da vicino con la nostra recensione completa.

 

Design e Estetica

Il form factor è tradizionale, DJI Osmo Action 4 è la classica action camera di forma rettangolare con doppio display ed un grande sensore nella parte sinistra. Le dimensioni sono sufficientemente contenute, il che favorisce l’utilizzo in mobilità ed il trasporto, raggiungono per la precisione 70,5 x 44,2 x 32,8 millimetri, con un peso che si aggira attorno ai 145 grammi. Il suo essere così tradizionale facilita l’utilizzo di accessori di terze parti, o la sostituzione della batteria, completamente removibile.

Nella parte superiore troviamo solo un singolo pulsante fisico, contornato da un bordo rosso (come potete immaginare è il tasto di scatto); sui lati abbiamo invece tutta la connettività, rappresentata dallo slot MicroSD (espandibile fino a 512GB) ed una porta USB-C per la ricarica, mentre sull’opposto si  trovano lo slot per la batteria ed il tasto di accensione.  I materiali utilizzati sono di ottima qualità, la camera è resistente ed affidabile, garantisce una solidità superiore al normale, a cui si aggiunge l‘impermeabilità fino a 18 metri di profondità, anche senza l’ausilio di accessori da acquistare a parte (in questo caso si estende fino a 60 metri).

 

Specifiche e Hardware

DJI Osmo Action 4  è caratterizzata dalla presenza di due display touchscreen a colori, il principale, nella parte posteriore, è da 2,25 pollici di diagonale, raggiunge 326 ppi ed una risoluzione di 360 x 640 pixel. Anteriormente, al contrario, ecco arrivare un pannello da 1,4 pollici di diagonale, risoluzione 320 x 320 pixel 323 ppi; a prescindere dal display selezionato, in entrambi i casi il touchscreen funziona molto bene, senza ritardi o lag negli input, con colori ben bilanciati, dettagli precisi ed una buonissima luminosità schermo, il che rende la camera facilmente utilizzabile anche sotto la luce solare diretta.

Il sensore è un CMOS da 1/1.3″, con apertura fissa a F2.8 ed un angolo di visione di 155 gradi, la messa a fuoco è garantita da un minimo di 40 centimetri, con ISO che possono oscillare tra 100 12800. La velocità di scatto è molto buona, infatti si parte da un minimo di 1/8000 di secondo, fino ad un massimo di 30 secondi, con zoom digitale 4X (video 2x).  La batteria, come vi dicevamo, è un componente completamente removibile da 1770mAh di tipo LiPo 1S. L’autonomia garantita è più che ottima, nelle migliori condizioni può arrivare fino a 160 minuti di utilizzo, più realisticamente si raggiungono circa i 100 minuti prima di dover ricorrere ad una presa a muro.

 

Foto, video e stabilizzazione

Il sensore più grande porta con sé una maggiore capacità di catturare luce, e quindi un incremento nelle prestazioni con scarsa luminosità. La differenza rispetto alla scorsa generazione si nota, e non poco, con un rumore digitale che tarda sicuramente ad arrivare, e la capacità di evitare il fastidioso micromosso, non riesce indubbiamente a fare miracoli, ma se confrontata con la GoPro Hero 11, a tutti gli effetti si può notare un upgrade notevole. In condizioni di forte luminosità le differenze sono ridotte al minimo, i colori sono più profondi ma leggermente meno contrastati di quanto avremmo sperato vedere, con una lieve carenza nella nitidezza generale. Non eccellono, si mantengono allineati con la fascia alta delle action camere in commercio.

Il discorso cambia radicalmente nei video, la ripresa HDR raggiunge al massimo il 4K 30fps, se volete mantenere una gamma cromatica più profonda, consigliamo di non raggiungere il 4K 60fps (il massimo previsto). Con la massima luminosità i filmati di questa DJI Osmo Action 4 sono quasi allineati con la generazione precedente, la gamma dinamica è più ampia con ombre più precise, senza però riuscire a sottolineare differenze importanti. La differenza si fa decisamente più marcata quando la luce inizia a diminuire, in questo caso DJI ha mostrato di essere anni luce più avanti delle dirette concorrenti, riuscendo a produrre filmati quasi del tutto privi di rumore, con una eccellente gestione delle forti luci ed un dettaglio assolutamente invidiabile.

La stabilizzazione si affida sempre al solito RockSteady 3.0+ con risultati strabilianti, è davvero impossibile pensare di realizzare video mossi mentre state camminando o correndo, il tutto è possibile senza artifici grafici che farebbero storcere il naso. Eccellente anche il campo visivo, che risulta essere decisamente molto ampio, senza storpiature e curve particolari.

 

DJI Osmo Action 4  – conclusioni

In conclusione DJI Osmo Action 4 riparte da dove si era fermata con la generazione precedente, sia da un punto di vista puramente estetico che dei video con forte luminosità, per poi salire sul trono di miglior action camera per scatti e riprese notturne. L’upgrade, quindi il passaggio da una all’altra, è consigliato solo nel caso in cui siate soliti utilizzare l’action camera di notte, in caso contrario potete continuare ad utilizzare l’amata Action 3, ed evitare di investire almeno 429 euro per il suo acquisto (la Combo Adventure costa invece 529 euro).

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