GoPro HERO11 Black rappresenta la giusta evoluzione della Hero 10, una action camera che già un anno fa la ritenevamo la migliore in circolazione, e che oggi si accomoda ancora più saldamente sul trono del settore, dimostrando una lodevole maturità, compiendo difatti numerosi passi in avanti. Vediamola da vicino nella nostra recensione completa.
Estetica e Design
Da un punto di vista puramente estetico, la GoPro HERO11 Black non presenta notevoli differenze rispetto al modello dell’anno precedente, raggiunge 71,8 x 50,8 x 33,6 millimetri, con un peso di soli 154 grammi. La portabilità è estrema, la potete posizionare senza problemi nella tasca dei pantaloni, e vi possiamo assicurare che non darà in nessun modo fastidio.
I materiali sono di ottima qualità, anche se è facile sporcarla o rovinarla, con un rivestimento opaco molto bello da vedere, e qualche aggiunta gommata per una maggiore protezione nell’utilizzo quotidiano. Non manca la lente copri-obiettivo, che può essere rimossa, la piena compatibilità con le mod della precedente generazione, e la sua impermeabilità natia fino a 10 metri di profondità.
Sulla superficie troviamo i soliti due pulsanti fisici, posizionati superiormente e lateralmente, per l’avvio rapido della registrazione, oppure per l’accensione/spegnimento con il cambio modalità. Inferiormente, invece, si trova il classico aggancio GoPro, con il lato destro occupato dal vano della batteria, la porta USB type-C per la ricarica e lo slot microSD. Squadra vincente non si cambia, giustamente.
Hardware e Specifiche
Il sensore della GoPro HERO11 Black è rinnovato, ha dimensioni maggiori, pari a 1/1,9″ e raggiunge i 27 megapixel con campo visivo in formato 8:9. Il tutto è affiancato dal processore caratteristico delle action camere di GoPro, in questo caso nella sua seconda generazione, il GP2.
Il sistema operativo non cambia, permette di variare tra modalità Esperto, in cui modificare nel dettaglio angolo di visuale, risoluzione, frame rate e similari, oppure Principiante, la quale offre una interfaccia più pulita e decisamente semplificata, ma per il resto con i soliti swipe si accederà rapidamente al menù di riproduzione, come anche a menù rapidi e similari.
I display IPS LCD sono due, nella parte posteriore troviamo il principale da 2,27 pollici, con colori abbastanza precisi ed un dettaglio/nitidezza sicuramente di ottimo livello, con touchscreen funzionante alla perfezione (non richiede una pressione eccessiva), ma anche piena compatibilità con i comandi vocali. Anteriormente, invece, ecco il componente secondario da 1,4 pollici, sempre IPS LCD a colori, qualitativamente inferiore, sopratutto per dettaglio e nitidezza, ma più che fondamentale per le riprese di vlog o selfie.
I video vengono registrati al massimo in 5.3K a 60fps, oppure 4K a 120fps, a 10 bit, un upgrade importante poiché sarà possibile ottenere anche un miliardo di sfumature, rispetto ai 16,7 milioni garantiti dalla Hero 10. Il TimeWarp è stato migliorato, in termini di risoluzione raggiungibile, fino a 5.3K, con anche l’introduzione di nuovi effetti per le riprese serali: luci di veicoli, light painting o star trail, ma sopratutto la nascita di un nuovo angolo di visuale.
Per cercare di racchiudere in un’unica inquadratura più scena possibile, la Gopro Hero 11 Black vede l’introduzione dell’HyperView a 12mm (ricordiamo che fino ad ora avevamo al massimo il SuperView a 16 millimetri), con registrazione a 30fps in 5.3K.
Qualità d’immagine, Autonomia e Stabilizzazione
La GoPro HERO11 Black riprende bene, anzi benissimo (ma questo già lo faceva la Hero 10), il dettaglio e la nitidezza sono veramente sopraffini, con uno stacco importante dalle dirette concorrenti, ad esempio DJI. Il più grande miglioramento rispetto alla generazione precedente lo notiamo più che altro nella ripresa a 10bit, immaginando di riprendere una scena che a prima vista potrebbe apparire monocromatica, si scopre essere ricca di sfumature (pensate ad esempio al mare), che una Hero 10 attualmente non è in grado di catturare.
Oltre a questo è ammirevole la gestione delle forti luci, il cielo non viene quasi mai bruciato, rovinando così la ripresa, mentre il bilanciamento del bianco è esente da difetti sia con forte che con scarsa illuminazione. Proprio in questa seconda situazione la GoPro HERO11 Black riesce effettivamente a migliorarsi, data la presenza di un sensore più grande (quindi cattura più luce automaticamente), sebbene non sia al livello di uno smartphone di ultima generazione. Il rumore digitale si vede molto meno, e le immagini in sè sono più nitide e dettagliate; la strada intrapresa da GoPro è quella giusta.
La stabilizzazione, grazie all’HyperSmooth 5.0, è qualcosa di incredibile, di unico nel suo genere. Riprendere con questa action camera sembra emulare l’utilizzo di uno stabilizzatore a 3 assi, come un Ronin di DJI per intenderci, oppure di averla posizionata su un comodo treppiede. Questo vi fa capire il livello di stabilizzazione raggiunta, indubbiamente la migliore in circolazione.
La batteria Enduro è un componente removibile da 1720mAh, teoricamente avrebbe dovuto garantire una autonomia del 38% superiore rispetto al normale, ma nella pratica, pensando di registrare continuamente in 5.3K a 60fps, non siamo riusciti a superare i 40/45 minuti (contro gli 80 dichiarati da GoPro). Numeri comunque più che sufficienti, considerata l’elevata risoluzione, ma che richiedono l’acquisto di componenti aggiuntivi. Il thermal throttling è purtroppo un problema che persiste, è impossibile registrare per un periodo prolungato ad alta risoluzione, sulla dissipazione c’è ancora molto da lavorare.
GoPro HERO11 Black: conclusioni
In conclusione GoPro HERO11 Black è l’action camera quasi perfetta, come detto il giusto perfezionamento di un prodotto di per sé già eccellente, reso migliore con una stabilizzazione sempre più perfetta, un sensore più grande che cattura più luce riducendo il rumore digitale, ma anche una ripresa a 10bit che riesce a proporre sfumature che non abbiamo mai visto su prodotti dello stesso tipo.
Dall’altro lato della medaglia troviamo sicuramente una autonomia migliorabile, un sistema di dissipazione che non risolve i problemi del passato, e sicuramente un prezzo più alto delle generazioni precedenti.