Recensione Moonscares – il metroidvania in salsa soulslike

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Moonscares non è un titolo per tutti, è a conti fatti un metroidvania in salsa soulslike, con richiami anche a Blasphemous, il capostipite del genere, lanciato nel corso del 2022 su console e PC. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.

 

Trama

L’oscuro mondo è abitato da creature modellate da uno Scultore che le ha create con argilla, sangue immortale e ossa, realizzandole con forme sempre più uniche e particolari, ed addestrandole alla guerra. Tutto andava per il verso giusto, fino a quando un giorno non si sono effettivamente stancate della loro vita, abbandonando definitivamente il proprio creatore.

Nel marasma creatosi si erge Grey Irma, il personaggio che dovremo controllare direttamente, risvegliatasi da un lungo sonno (o incubo), con dolori lancinanti ogni dove. L’unico modo per acquietarlo sembra essere legato allo Scultore, come le dice una voce nella sua testa, ecco allora che sarà costretta ad imbracciare nuovamente la spada per sopravvivere, combattendo con le tante creature che incontrerà, nella speranza di farcela.

 

Grafica

Moonscares è un titolo molto riconoscibile dal punto di vista grafico, tinte oscure e tenebrose, con colori sempre verso i neri profondi, la fanno letteralmente da padroni, con un pixel art comunque bello da vedere ed appassionante, anche se le ambientazioni appaiono troppo simili, risultando quasi monotone. Nella nostra prova su PS5 non abbiamo riscontrato difficoltà di alcun tipo nella riproduzione, il frame rate è sempre stato stabile, senza rallentamenti o lag particolari.

L’intera avventura si articola sulla bidimensionalità, con animazioni estremamente belle da vedere ed apprezzate, che rendono l’esperienza ancora più rotonda e piacevole. Le tonalità molto scure sono perfettamente inframezzate dal rosso intenso del sangue, e non solo, ideale per creare il giusto contrasto tra le parti. Realizzato interamente in lingua inglese, è accompagnato da una buona colonna sonora, anche se privata di quel quid in più che ci avrebbe fatto gridare al miracolo (sono comunque brani che accompagnano molto bene l’avventura).

 

Gameplay e Meccanica di gioco

Moonscares nasce come metroidvania, e come tale spinge l’utente a saltare tra le varie piattaforme, o aprire una serie di porte (spesso nascoste), per svelare nuovi passaggi segreti o collegamenti tra le aree di gioco. Ciò che è meno intuitivo è lo sviluppo della mappa, spesso richiede più attenzione di quanto avreste mai immaginato, con il rischio di perdersi da un momento all’altro.

La combinazione con il soulslike la troviamo più che altro nel livello di difficoltà, il personaggio presenta il medesimo sistema di controllo di un souls, con scatto, parata, colpo leggero e pesante, con una progressione ben costruita ed idealizzata. Le difficoltà maggiori si hanno all’inizio dell’avventura, la barra della vita è troppo ridotta, e le morti troppo frequenti. In questo modo viene effettuata una prematura scrematura dei giocatori, poiché in breve tempo il livello si abbassa, rendendo il prosieguo più alla portata di tanti.

Gli attacchi speciali sono quel qualcosa in più che ci fa apprezzare Moonscares e rende il gameplay più vario, permettendo di utilizzarli non solo per i combattimenti (ad esempio con i boss), ma anche nell’esplorazione approfondita di ogni singolo anfratto dello scenario di gioco. E’ presente anche un albero abilità che dovrebbe migliorare il personaggio, sebbene sia troppo scarno e con poca personalizzazione. Ad ogni morte, come i soulslike che si rispettino, la moneta del gioco rimane vivida nella medesima zona in cui si è stati colpiti, permettendo allo scaltro giocatore di recuperarla indenne.

Le risorse sono da spendere presso i cosiddetti specchi oscuri, che fungono anche da punto di salvataggio (come i falò dei souls) e da punti di spostamento rapido. I nemici incontrati sono decisamente vari ed articolati, i pattern di attacco non sono mai monotoni, anche se a prima vista esteticamente apparirebbero molto simili tra loro, risultando articolati ed in grado di divertire anche il più scaltro. Davvero un eccellente lavoro svolto nella varietà dei nemici, aspetto che rende sicuramente l’esperienza migliore di quanto avremmo immaginato.

 

Moonscares – conclusioni

In conclusione Moonscares è un titolo davvero molto interessante, un metroidvania che ricorda i soulslike sotto molteplici aspetti, che rende la vita molto difficile sopratutto nelle prime ore di gioco, ma che con il tempo riesce a garantire divertimento, senza risultare mai eccessivamente punitivo. I punti di forza, oltre all’eccellente aspetto grafico (anche se monotono), sono rappresentati più che altro dalla grande varietà di nemici, tutti personalizzati con pattern d’attacco differenti e quasi unici nel loro genere.

Dall’altro lato della medaglia troviamo forse una struttura poco originale (ma comunque ben implementata), con lo stile appunto troppo simile nelle ambientazioni.

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