Oddworld: Soulstorm Enhanced Edition è la versione migliorata del titolo lanciato 7 mesi fa su PlayStation e PC, finalmente disponibile anche per Xbox. Tutti i possessori della precedente release potranno avviare l’update gratuito, mentre chi vi si avvicinerà per la prima volta lo pagherà meno di 40 euro.
Trama
La narrazione riparte da dove ci eravamo lasciati nel lontano 1998 con Oddworld: New’n’ Tasty!, sempre incentrata sul personaggio di Abe, il giovane Mudokon liberato dalla schiavitù, ma ancora imbrigliato con i lacci sulla bocca che impediscono una parlantina perfetta.
La scena iniziale è di impatto, viene mostrato un treno in corsa, diretto a RaptureFarms, inseguito dai droni Slig, con Abe seduto pacificamente in una carrozza, il cui sguardo è catturato da un oggetto che tiene tra le mani. Cosa lo ha rapito così tanto?
La risposta alla domanda la scoprirete solamente giocando, infatti l’intermezzo immediatamente successivo propone un flashback a 12 ore prima, i Mudokon si sono nascosti per festeggiare la liberazione dai Glukkon; mentre tutti bevono e si divertono, Abe è a colloquio con la veggente (la quale cerca di fargli togliere i lacci), pronta a metterlo in guardia in merito ad un pericolo purtroppo più vicino del previsto. Detto fatto, passano pochi secondi che iniziano le esplosioni, e mentre un altro Mudokon ferito sta correndo da Abe per consegnarli l’oggetto di cui parlavamo dinnanzi, il suo compito sarà uno solo: salvare nuovamente la propria tribù.
Grafica
Il comparto tecnico della versione migliorata di Oddworld: Soultstorm è convincente, sebbene abbiamo notato qualche piccolo rallentamento/calo di frame rate, nelle scene più concitate. Incredibili sono le scene di intermezzo, veri e propri spezzoni di grafica di alto livello, corredati da un’eccellente direzione artistica che punta a coinvolgere molto l’utente, provocando un senso di tenerezza e comprensione, verso un Abe ai limiti del patetico, ma mai arrendevole. La caratterizzazione dei personaggi è di conseguenza ottimamente realizzata, riuscire a creare una simile empatia non è cosa da poco.
Nelle fasi di gioco, invece, la conta poligonale diminuisce notevolmente, riuscendo però a garantire un’esperienza abbastanza fluida e complessivamente ottima. Ciò che manca è forse una maggiore definizione ed un dettaglio più preciso sia nel personaggio che nei pochi oggetti che incrociamo nel corso dell’avventura; i movimenti dello stesso sono sgraziati e spesso innaturali, le animazioni potevano essere sicuramente migliori.
Le ambientazioni sono abbastanza varie, e la loro resa non è mai stabile, varia in relazione alla scena che incrociamo, si passa dal coinvolgente e preciso interno di una caverna, per spostarsi in rovine che hanno davvero poco da dire e texture fin troppo sporche. La localizzazione è in lingua inglese, con testi e sottotitoli in Italiano; i dialoghi non sono mai banali, se non per dimostrare le limitazioni “mentali” della specie, con una colonna sonora adeguata all’accompagnamento dell’esperienza in sè.
Stile di gioco
Oddworld: Soulstorm Enhanced Edition è un platform 2.5D a scorrimento orizzontale, nel corso del quale dovremo evitare nemici, legarli o bruciarli, affrontando ostacoli spesso insormontabili. Il franchise di Oddworld è sempre stato legato al trial & error, e Soulstorm non è assolutamente da meno; nel corso dei quindici livelli che compongono l’avventura (per una longevità di circa 20 ore), morirete moltissimo, vi ritroverete a riprovare più e più volte una stessa sezione, in quanto anche il minimo spostamento può fare la differenza.
Il level design è indubbiamente magistrale, ottima l’organizzazione e l’architettura degli stage, con scorciatoie ed approcci differenti per una maggiore varietà nell’esperienza. Non mancano aree nascoste, dove recuperare la vita persa, casse dalle quali rubare materiali o da rompere per scoprirne il contenuto. Il backtracking è nullo, in quanto non è possibile tornare nei livelli precedenti, una volta terminati; al contrario la rigiocabilità potrebbe essere un aspetto da non sottovalutare.
Oddworld: Soulstorm Enhanced Edition ha quattro finali differenti, tutti legati al numero di compagni che riuscirete a salvare al termine di ogni livello; non dimenticatevi, infatti, che state scappando, ed il quantitativo porterà ad una scena conclusiva unica nel proprio genere. Ecco allora che gli sviluppatori vi spingono a tornare sui vostri passi per migliorarvi ancora, e scoprire come potrebbe terminare il gioco.
Nel corso dell’avventura si possono raccogliere oggetti (alcuni rubati dai nemici legati), per un sistema di crafting molto semplice, sebbene sia abbastanza fornito di ricette e di materiali da costruire (come mine, Molotov, bengala, granate fumogene e simili). Nella versione migliorata è stata infine introdotta una modalità Sfida, ambientata nei Vykkers Labs su Xbox, che si sbloccherà solamente al completamento della storia principale.
Gameplay
Il gameplay rappresenta forse l’aspetto più negativo, in quanto troppo macchinoso e non sempre preciso; in un titolo basato sul trial & error, ovvero nel quale si riproveranno le stesse sezioni più e più volte, poiché richiedono prontezza di riflessi, calcolo corretto delle tempistiche ed una piccola dose di fortuna (nonché tanta pazienza), la precisione è importantissima. In Oddworld: Soultstorm viene a mancare, sebbene comunque gli sviluppatori siano riusciti a migliorarla con le Enhanced Edition e con il capitolo corrente, che ha visto l’introduzione del doppio salto.
L’intelligenza artificiale è solamente discreta, in determinate occasioni abbiamo notato i nemici bloccarsi in specifiche aree, senza offrire la possibilità di spostarsi, con l’unica soluzione di lasciarsi morire, sperando di non ritrovarsi nella medesima situazione. Questi sono stati i principali difetti dell’esperienza nuda e cruda, per il resto la pazienza e l’ostinazione nel voler superare specifiche aree deve essere innata nell’utente che si butterà in Oddworld: Soultstorm Enhanced Edition.
Oddworld: Soultstorm Enhanced Edition: conclusioni
In conclusione è un titolo che possiamo consigliare agli amanti dei platform game dietro i quali spendere ore a ripetere le stesse sequenze, cercando di trovare la soluzione adatta per superarle senza morire. Non è il classico gioco spensierato, ma questo lo sapevamo già. La Enhanced Edition ha chiaramente migliorato pesantemente l’esperienza, con tanti accorgimenti nel gameplay, nella precisione e nel comportamento dei seguaci; la perfezione è ancora lontana, però possiamo ritenerlo più vicino a quelle che erano le aspettative, in confronto alla versione lanciata 7 mesi fa. Al netto di qualche piccolo rallentamento nel frame rate, soddisfa pienamente anche l’aspetto grafico, con dettagli e nitidezza sufficienti, conditi con scene d’intermezzo davvero bellissime.