Panasonic BGH1 non è la solita mirrorless che nel tempo abbiamo recensito qui su Focustech, almeno da un punto di vista estetico. Pur presentando il classico sensore micro quattro terzi che ha fatto letteralmente la fortuna del brand, ha un form factor in stile box quasi unico nel suo genere. Vediamola da vicino nella nostra recensione completa.
Dimensionalmente parlando la Panasonic BGH1 è veramente facile da trasportare, proprio perché con la sua forma quadrata, rende semplice il posizionamento in una borsa o anche in un piccolo zainetto; oltre a questo, le misure ufficiali sono 93 x 93 x 78 millimetri, con un peso di 545 grammi (esclusa l’ottica e la batteria). Non è una camera pensata per l’utilizzo in strada, di conseguenza è privata di qualsiasi impugnatura, ma le dimensioni ed il peso sono veramente ridotti.
La scocca è in lega di magnesio, decisamente robusta e di ottima fattura, con ben 11 agganci a vite sull’intera superficie. Questi assumono un ruolo decisamente importante, in quanto è assente un display su cui visualizzare le riprese e le immagini, sarà necessario utilizzarne uno esterno, stesso discorso per microfono ed eventualmente flash (anche se è presente la slitta).
La Panasonic BGH1 si differenzia da quanto siamo abituati a vedere, anche dall’assenza in confezione di una batteria ricaricabile (è acquistabile a parte), l’utilizzo sarà possibile tramite l’alimentatore e la presa a muro, limitando al massimo la portabilità. La connettività posteriore è veramente ricchissima, si trovano 2 jack da 3,5 millimetri distinti per microfono e cuffie, una ethernet, tutti i connettori per il monitor esterno, una HDMI ed una USB di tipo C. Sul lato sinistro, invece, ecco arrivare un jack da 2,5 millimetri per il controllo da remoto, nonché i due slot SD per la memoria.
I pulsanti sono interamente raccolti nella parte superiore, dove troviamo FN1 personalizzabile, l’accesso al menù, la navigazione tra le immagini già scattate, il back, la registrazione, per finire con la solita ghiera che permette lo spostamento all’interno delle varie schermate.
La Panasonic BGH1 è una mirrorless con sensore Live MOS micro quattro terzi da 10,2 megapixel, con filtro a colori primari integrato. Le ottiche compatibili sono tutte le solite Panasonic utilizzabili anche su GH5 e GH5S, per intenderci, con un sistema di aggancio rapido e molto comodo.
La messa a fuoco sfrutta un sistema a contrasto, con la tecnologia Depth from Defocus caratteristica di tutte le macchine di casa Panasonic, ed un range di rilevamento EV-6/-20. I passi in avanti continuiamo ad osservarli rispetto al passato, ma ancora oggi l’autofocus lo riteniamo un passo indietro in confronto a quanto Sony e Fujifilm sono attualmente in grado di offrire; le concorrenti sono più rapide e precise, con la Panasonic BGH1 si riesce senza problemi a passare da un soggetto all’altro, ma lo stacco è spesso troppo netto, e la velocità non è il suo punto di forza.
La ripresa può essere effettuata al massimo in 4K a 60fps a 10bit, con dual Native ISO, V-Log L e HLG integrati, potendo anche eventualmente optare per un 4K anamorfico. La resa è indubbiamente di altissimo livello, come tutte le Panasonic che abbiamo recensito in passato su Focustech; i dettagli e la nitidezza rasentano la perfezione sull’intero fotogramma, quindi non solamente al centro, ottime anche la gestione delle forti luci ed il bilanciamento del bianco, sempre in ogni condizione di luci. La pasta cromatica è la solita, con una gamma dinamica molto ampia e colori di base veramente ben tarati.
Eccellente il sistema di dissipazione del calore, nel corso dei nostri test la macchina non hai mostrato segnali di surriscaldamento o difficoltà di alcun tipo, permettendo a tutti gli effetti la registrazione continua in 4K (anche a 60fps), senza pause o rallentamenti di sorta.
Riducendo la luce, il rumore digitale tarda ad arrivare, a patto che comunque vengano utilizzate ottiche abbastanza luminose, data la presenza di un sensore micro quattro terzi. La resa, in questi termini, la possiamo considerare in linea ad esempio con una Panasonic GH5s. Ciò che manca è lo stabilizzatore ottico sul sensore, con la consapevolezza che la Panasonic BGH1 non è stata pensata per un utilizzo in mobilità, quanto comodamente su un cavalletto; il consiglio è di optare per un’ottica con stabilizzatore, in modo da limitare al massimo il tremolio dell’immagine.
La batteria non è inclusa in confezione, a noi non è stata fornita, ma stando a quanto comunicato da Panasonic, il gruppo da 5900mAh dovrebbe garantire circa 270 minuti di ripresa continuativi in 4K a 60fps, ricordando comunque essere presenti anche da 8850 e 11800mAh (in crescendo in termini di autonomia generale).
In conclusione la Panasonic BGH1 non è una camera per tutti, non è la solita mirrorless da acquistare per le riprese dei viaggi o per diletto, ma un dispositivo pensato per i videomaker professionisti, che vogliono avere il meglio del meglio. Il box style è comodissimo per favorire la portabilità, a questo si aggiungono la ripresa in 4K a 60fps (V-LOG L, HLG e anamorfico), un sistema di dissipazione di alto livello, e chiaramente immagini eccellente.
Dall’altro lato della medaglia sentiamo prima di tutto l’assenza di una batteria in confezione, dietro il pagamento di un corrispettivo di circa 2000mAh, sarebbe stata cosa gradita, e forse il secondo aspetto negativo è proprio il prezzo di vendita.
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