Poco M5 è uno smartphone di fascia bassa che vuole in tutti i modi distinguersi dalla massa, proponendo al pubblico buone prestazioni e peculiarità che gli permettono di guadagnarsi l’appellativo di best buy. Vediamolo da vicino nella recensione completa.
Estetica e Design
Da sempre Poco si contraddistingue per una forte attenzione al design dei propri prodotti, anche con Poco M5 possiamo scoprire un modello unico nel proprio genere e davvero molto speciale. La back cover ha una finitura in simil pelle molto piacevole al tatto e alla vista, oltre che essere completamente oleofobica, ovvero non trattiene per nulla le impronte o la polvere, facilitando anche l’ergonomia, intervallata da un ampissimo modulo delle fotocamere, una fascia non troppo in rilievo che crea comunque un buon piano d’appoggio.
Le dimensioni sono allineate con il periodo, anche se comunque abbastanza generose, raggiungono 164 x 76,1 x 8,1 millimetri di spessore, con un peso che si aggira attorno ai 201 grammi. E’ un dispositivo che è impossibile da utilizzare con una sola mano, ed abbastanza pesantuccio, una volta posizionato nella tasca dei pantaloni si farà sentire.
Sui bordi troviamo tutta la connettività del caso, sul lato sinistro il carrellino delle SIM, superiormente il jack da 3,5mm con il sensore IR, sul destro i tasti del volume e di accensione/spegnimento con il lettore di impronte, mentre inferiormente la porta USB type-C (no uscita video) e lo speaker fisico.
Hardware e Specifiche
Il Poco M5 presenta un display da 6,58 pollici, un IPS LCD con risoluzione FHD+ (2408 x 1080 pixel), in rapporto 20:9, e protezione Gorilla Glass 5. Qualitativamente è allineato con la fascia di prezzo, i dettagli non sono troppo precisi, la nitidezza lascia a desiderare, con colori troppo spenti e “sporchi”, ma che non si allontanano dalle aspettative.
Le cornici sono abbastanza sottili su tutti i lati, a migliorare la situazione troviamo comunque una frequenza di aggiornamento fino a 90Hz, per una maggiore fluidità, ma anche una frequenza di campionamento del tocco fino a 240Hz. La luminosità massima di 500 nit è di pochissimo sufficiente per l’utilizzo sotto la luce solare diretta.
Il processore è il MediaTek Helio G99, con processo produttivo a 6 nanometri, un octa-core con frequenza di clock a 2,2GHz, affiancato dalla GPU Mali-G57 MC2. La configurazione prevede poi 4/6GB di RAM e 64/128GB di memoria interna, comunque espandibili tramite microSD fino ad un massimo di 1TB. Il Poco M5 mostra tutta l’appartenenza alla fascia bassa in termini di prestazioni, l’apertura delle applicazioni è molto lenta, e non mancano rallentamenti nell’esecuzione, se non addirittura blocchi totali delle app stesse. Nel complesso è una resa sufficiente, ma nulla di più.
Lo sblocco del dispositivo può avvenire in due modi, sfruttando il sensore per le impronte digitali sul tasto di accensione/spegnimento o il riconoscimento del viso 2D. Quest’ultimo è più lento del previsto, abbiamo indubbiamente notato che è necessario un tempo maggiore per riuscire ad accedere al sistema, in confronto ad altri dispositivi della stessa fascia; molto buona invece la velocità di accesso tramite il sensore per le impronte.
Il carrellino delle SIM ospita due slot, utilizzabili sia per l’espansione della memoria che il dual SIM, il Poco M5 è uno smartphone 4G, con connettività GPS, WiFi 802.11 ac dual band e bluetooth 5.3, manca il chip NFC. L’audio è mono, viene sfruttato solamente lo speaker inferiore, con un volume massimo che soddisfa ambienti da 20 metri quadrati; la qualità complessiva è discreta, il suono non è molto nitido o dettagliato, fermo restando allineato con la fascia di prezzo.
Fotocamera, Sistema operativo e Batteria
Il comparto fotografico è composto da 3 sensori, suddivisi in un principale da 50 megapixel con apertura F1.8, un macro da 2 megapixel con apertura F2.4 ed un effetto bokeh da 2 megapixel, con apertura F2.4.
In condizioni di forte luminosità le immagino sono sufficienti, i dettagli non sono troppo precisi, sopratutto nei contorni del soggetto effettivamente inquadrato, con una nitidezza carente sull’intero fotogramma. I colori limitati nella gamma dinamica, con una buona gestione delle forti luci e bilanciamento del bianco.
Riducendo la luminosità generale incrociamo notevoli difficoltà nell’evitare il micromosso, più comune e facile di quanto potreste effettivamente immaginare, con il rumore digitale che si vede molto presto. La modalità notturna è presente, sebbene fatichi a rendere lo scatto migliore; i colori sono poco saturi, con dettagli e nitidezza in linea con il prezzo di vendita.
I video vengono registrati al massimo in FullHD a 30fps, l’autofocus funziona discretamente in ogni condizione di luce, fatica leggermente con poca luminosità generale, ma riesce comunque a non essere troppo nervoso. La stabilizzazione, completamente elettronica, non convince al 100%, i filmati sono difficili da mantenere stabili, ad esempio camminando, anche se avete la mano ferma.
Nella parte anteriore è stato integrato un sensore da 5 megapixel, con apertura F2.2, dalla buona resa generale. Gli scatti non sorprendono, ma non si allontanano troppo da quanto siamo abituati a vedere nella stessa fascia di prezzo, buono l’effetto bokeh con lo scontornamento del soggetto, meno i colori e la definizione generale.
Il sistema operativo è Android 12 con personalizzazione grafica MIUI 13 e patch di sicurezza aggiornate al 1 ottobre 2022. L’interfaccia è la classica MIUI, fortemente personalizzabile, con tutte le funzioni che siamo soliti vedere, come lo spazio gioco, le finestre a comparsa, le gestures e similari. La navigazione tra i menù è lenta e compassata, come tutto il dispositivo, è necessaria molta pazienza e tanta buona volontà.
Il plus del terminale è sicuramente rappresentato dalla batteria, un componente da 5000mAh, con ricarica rapida a 18 watt, no inversa o wireless. L’autonomia è quella di un battery phone, indubbiamente è possibile utilizzare il Poco M5 per lunghissime giornate, anche 3 consecutive, senza dover ricorrere alla presa a muro.
Poco M5: conclusioni
In conclusione Poco M5 è uno smartphone che punta fortissimo sul design, tratto distintivo del brand, accoppiato con una buonissima autonomia, davvero da battery phone. Le restanti specifiche, al netto della presenza del jack da 3,5mm, sono allineate con la fascia di prezzo a cavallo dei 200 euro, senza riuscire a spiccare o distinguersi dalla massa.