Recensione Sony ULT Wear: bassi profondi e buon dettaglio

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Sony ULT Wear sono le nuove cuffie over-ear dell’azienda nipponica, sapientemente studiate per i veri e propri amanti dei bassi, appartengono alla fascia medio/alta del settore, ereditando l’eccellente qualità costruttiva dei modelli più costosi, oltre a numerose ottime specifiche tecniche. Vediamole meglio da vicino con la nostra recensione completa.

 

Design e Estetica

Da un punto di vista puramente estetico, le cuffie assomigliano molto alle Sony WH-100XM4, non presentano specificità o caratteristiche nel design che gli permettono di distinguersi dagli altri modelli del brand, fermo restando che i materiali utilizzati sono di ottima qualità generale, come ci saremmo aspettati, nel momento in cui parliamo di Sony. Tra i pregi che ereditano dal suddetto modello, non possiamo non annoverare l’estrema comodità, il memory foam/similpelle utilizzato sia sui padiglioni auricolari che nella parte inferiore dell’archetto, permette di utilizzare le cuffie per lunghe sessioni, anche di ore e ore, senza arrecare fastidio o alcun dolore. E’ chiaro che per godere di un minimo isolamento, anche senza attivare l’ANC, la cuffia debba avvolgere il più possibile l’orecchio, ciò si traduce nell’accrescere la sudorazione durante l’estate, ma senza il fastidioso effetto di pressione/tappo che invece troviamo in altri modelli.

Il peso è di 255 grammi, sufficientemente leggere, infatti non vi appesantiscono il capo; il sistema di controllo è il giusto mix tra una serie di pulsanti fisici, posizionati sul padiglione di sinistra, ed un’area di sensibilità. I tasti sono facili da raggiungere e da riconoscere, non hanno una corsa troppo marcata, il che facilita sicuramente la pressione, e permettono di accendere/spegnere le cuffie, scegliere la modalità di utilizzo, oltre ad avviare la modalità ULT (tasto sul padiglione con tanto di sigla posta sullo stesso). L’area di sensibilità è invece personalizzabile a piacimento, con funzione di scorrimento, tocco, doppio tocco e simili. Sempre sul padiglione di sinistra è possibile trovare anche la coppia di connettori: USB-C, utile per la ricarica, e jack da 3,5mm per il collegamento ad un riproduttore musicale di qualsiasi tipo.

All’interno della confezione è possibile trovare un buona dotazione di connettori e di accessori che facilitano l’utilizzo del prodotto, come il case rigido in tessuto per il trasporto, ma anche il cavo jack da 3,5mm per il collegamento fisico ed un cavo USB-C/USB-A, da utilizzare per la ricarica o il collegamento al computer. Il trasporto è facilitato, oltre dal peso ridotto, anche dalla possibilità di ripiegare le cuffie su loro stesse in entrambi i versi, riducendo di molto lo spazio effettivamente occupato.

 

Hardware e Specifiche

All’interno delle Sony ULT Wear possiamo trovare un driver da 40 millimetri al neodimio, con risposta in frequenza 20-20’000Hz (scende a 5 solo cablato) e sensibilità di 110 dB/mW. Il collegamento alla fonte può avvenire in due modi: sfruttando il connettore jack da 3,5mm di cui sopra, oppure affidandosi al bluetooth 5.2 (compatibile con codec SBC, AAC e LDAC), risultando a tutti gli effetti cuffie estremamente versatili ed utilizzabili con qualsiasi sistema operativo o dispositivo in commercio. La comodità di collegarle con il cavo risiede nel non utilizzo della batteria integrata, che può essere in un certo senso preservata per altri scopi; il segnale bluetooth, al contrario, è stabile ed affidabile anche a lunghe distanze, o attraverso le pareti (ricordiamo che supportano il multipoint).

Il processore è il Sony V1, esattamente lo stesso che troviamo sui modelli più costosi, l’esperienza è facilmente personalizzabile tramite l’applicazione mobile Sony Headphones Connect, con la quale è possibile regolare la cancellazione del rumore, scegliere la più corretta equalizzazione, attivare l’audio a 360 gradi, e altro ancora. Modifiche che le rendono molto versatili, ma non strettamente necessarie per godere di una eccellente resa audio.

All’interno delle Sony ULT Wear possiamo trovare una batteria, ricaricabile completamente in circa 3,5 ore, che porta a godere di una autonomia complessiva, immaginando di tenere accesa la cancellazione attiva del rumore, di poco superiore alle 30 ore. Numeri complessivamente più che validi, che vengono però inficiati dal livello del volume e anche da altri fattori.

 

Audio

L’esperienza di Sony nella realizzazione di prodotti audio la troviamo perfettamente anche nelle Sony ULT Wear, cuffie over-ear pensate principalmente per il pubblico amante dei bassi. Sul padiglione è difatti presente il pulsante ULT che migliora i bassi impostandoli su tre livelli differenti: massimo, medio o disattivo. Impostandolo al massimo l’enfatizzazione delle frequenze basse è davvero estrema, potete immaginare quasi di ascoltare la musica stando attaccati ad un subwoofer per intenderci, con perdite di dettaglio e nitidezza; meglio con il livello intermedio, anche se disattivando il bass boost già i bassi sono sufficientemente corposi.

I driver riescono a garantire un sound molto buono, con dettagli precisi, ma la taratura verso il basso potrebbe non piacere a tutti. Il volume massimo è più che sufficiente per l’utilizzo in ogni ambiente, il tutto impreziosito dalla presenza di una cancellazione attiva del rumore da far letteralmente invidia, come tutti i modelli di casa Sony, personalizzabile ed adattabile all’ambiente in cui si stanno utilizzando le cuffie. E’ presente una modalità trasparenza, che cattura il rumore con i microfoni; quest’ultimi funzionano molto bene in chiamata, restituendo una voce non metallica e sufficientemente dettagliata.

 

Sony ULT Wear  – conclusioni

In conclusione le Sony ULT Wear sono cuffie che ci sentiamo di consigliare quasi esclusivamente agli utenti che amano davvero i bassi, e che vogliono spingerli quasi all’esasperazione, sacrificando le altre frequenze, oltre a dettaglio e nitidezza generale. Anche riducendolo il tutto con l’equalizzazione, la timbrica è ormai segnata; molto interessanti l’autonomia, la cancellazione attiva del rumore, a cui si aggiungono l’ergonomia, intesa come comodità di utilizzo, e la possibilità di personalizzazione.

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