Fortnite: ecco come i bambini stanno alimentando la criminalità organizzata

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Una ricerca svolte nelle ultime ore ha rivelato una situazione alquanto spiacevole in merito al noto fenomeno videoludico Fortnite. Sembrerebbe che molti cybercriminali utilizzino il gioco per ripulire il denaro sporco. Per far ciò utilizzano quella che è la moneta virtuale spendibile all’interno del gioco.

Ed è così che i ragazzini che giocano a Fortnite contribuiscono ad alimentare la criminalità organizzata. I criminali utilizzano i dati rubati delle carte di credito per acquistare V-buck (moneta virtuale del gioco) da rivendere poi all’interno del dark web. E’ questo il metodo sempre più diffuso tra i criminali per riciclare il denaro sporco.

 

Fortnite utilizzato dalla criminalità organizzato

I V-buck vengono venduti in pacchetti di grandezza variabile su dark web ma non solo. Sembrerebbe che parte di questi possono essere trovati anche sull’open web attraverso pubblicità presenti sui social network come Twitter e Facebook. Ovviamente, per attirare l’attenzione dei compratori, i V-buck vengono proposti a prezzi decisamente inferiori rispetto a quanto possono essere acquistati sullo store ufficiale del videogioco di Epic Games.

Sembra che il fenomeno si stia diffondendo sempre di più tra i cybercriminali. Questi spesso accettano come forma di pagamento bitcoin e bitcoin cash, due criptovalute che sono difficili da monitorare dalle autorità. Epic Games non ha ancora deciso di parlare in merito a questa situazione. Sembra che l’azienda non si stia interessando a sufficienza. Sono diverse le mosse che si potrebbero attuare per cercare di contrastare il fenomeno. Speriamo che la casa di Fortnite prenderà presto provvedimenti a riguardo. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti.

Francesco Bassetti
Francesco Bassetti
Studente universitario di biotecnologie appassionato al mondo Apple e della tecnologia in generale

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