Scienza: potremmo aver bisogno di dormire di più in inverno

Date:

Share post:

Non tutti riusciamo ad alzarci dal letto al mattino, specialmente in inverno quando fa freddo e non si ha voglia di uscire dalle coperte. Una nuova ricerca ha suggerito che visto che noi esseri umani non abbiamo la capacità di andare in letargo, potremmo avere maggior bisogno di dormire durante i mesi invernali.  Lo studio ha rilevato che le persone ottengono più sonno REM in inverno.

Mentre il tempo totale di sonno sembrava essere di circa un’ora in più in inverno rispetto all’estate, questo risultato non è stato considerato statisticamente significativo. Tuttavia il sonno REM, che sappiamo essere collegato al nostro ritmo circadiano, che a sua volta è collegato al cambiamento di luce, è di 30 minuti più lungo in inverno rispetto all’estate. Anche in una popolazione urbana che sperimenta un sonno interrotto, gli esseri umani sperimentano un sonno REM più lungo in inverno rispetto all’estate e un sonno meno profondo in autunno.

 

Inverno, secondo la scienza dobbiamo dormire di più in questa stagione

Se i risultati dello studio possono essere replicati nelle persone con un sonno sano, ciò fornirebbe la prima prova della necessità di adattare le abitudini del sonno alla stagione, magari andando a dormire prima nei mesi più bui e freddi. In generale, le società devono adattare le abitudini del sonno, compresa la durata e l’orario della stagione, o adattare gli orari scolastici e lavorativi alle esigenze del sonno stagionale. Proprio durante il sonno REM l’attività cerebrale aumenta, permettendo alle persone di sognare. Il sonno normale inizia inizialmente con tre fasi di sonno non REM, seguite da un breve periodo di sonno REM.

Mentre i ricercatori dichiarano che c’è bisogno di ulteriori studi per capire al meglio, i cambiamenti stagionali potrebbero essere ancora maggiori in una popolazione sana. Lo studio ha reclutato oltre 300 persone sottoposti ad un esame sul sonno chiamate polisonnografie. Questi vengono regolarmente eseguiti su pazienti che presentano difficoltà legate al sonno. Viene chiesto loro di dormire naturalmente in un laboratorio speciale senza sveglia, e la qualità e il tipo di sonno possono essere monitorati così come la durata del sonno.

L’indagine è stata la prima a studiare il comportamento del sonno in un ambiente naturale senza luce artificiale, regolamenti tecnici sulla temperatura o rumore di fondo. Gli studiosi si sono infatti assicurati che i partecipanti allo studio si svegliassero naturalmente nell’ambito di tre misurazioni, portate avanti per tre notti ogni mese, il che ha permesso di avere dati da poter analizzare e confrontare su scala annuale.

Foto di Pexels da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Related articles

Recensione Fujifilm GFX100RF: il medio formato portatile che cambia le regole

La Fujifilm GFX100RF rappresenta un punto di svolta per il mondo della fotografia medio formato. Presentata nel marzo...

Perché siamo più creativi sotto la doccia? La risposta è nella nostra mente

Ti è mai capitato di avere un’intuizione brillante proprio mentre ti lavavi i capelli o ti insaponavi? Non...

Api a rischio estinzione: perché senza di loro il nostro cibo è in pericolo

Le api sono molto più di semplici insetti ronzanti nei nostri giardini: sono tra i principali impollinatori naturali...

Ibudilast contro l’alcolismo: efficace solo nelle donne, lo studio sorprende

Un recente studio clinico ha sollevato nuove domande sull’efficacia dell’Ibudilast, un farmaco sperimentale studiato per trattare il disturbo...