Man mano che le reti 5G si diffondono in tutto il mondo, i droni arriveranno ad utilizzare le infrastrutture già esistenti che oggi permettono il funzionamento dello streaming video 4K e 8K. Tuttavia, i primi droni e le prime reti 5G potrebbero non essere ancora in grado di fornire un servizio di questo tipo, suggerisce un gruppo di ricercatori austriaci, poiché la loro incapacità di mantenere connessioni 5G stabili limita le loro velocità di trasferimento dei dati; un problema che attualmente influisce sulla capacità di condivisione video dal vivo.
La tecnologia alla base dei droni si è evoluta molto nell’ultimo decennio, trasformandosi da strumenti militari a costosi “giocattoli” muniti di dispositivi video e comunque molto utilizzati in ambito commerciale. Diverse aziende hanno già annunciato l’intenzione di utilizzare i droni per le consegne, come Amazon con Prime Air, servizio in grado di evadere gli ordini entro 30 minuti per gli acquirenti situati entro 12 chilometri da un magazzino. Tuttavia, né le comunicazioni Bluetooth nè la rete Wi-Fi funzionano a distanze maggiori, ecco perchè le reti cellulari fornirebbero un’infrastruttura esterna ideale.
I ricercatori, coadiuvati dall’Austria Magenta Telekom e dalla tedesca Deutsche Telekom, sono stati in grado di raggiungere picchi di download con 5G superiori a 700 Mbps durante il test di un drone volante su una rete Magenta, un miglioramento di quasi 10 volte rispetto alle prestazioni 4G. Sfortunatamente, il team ha riscontrato un numero considerevole di fluttuazioni nella velocità effettiva a causa di numerosi problemi tra la rete 5G e quella 4G, che impedivano la trasmissione dei video ad altissima definizione che alcuni droni supportano.
Per ora, le prime prestazioni della rete 5G potrebbero essere sufficienti per il controllo remoto di alcuni droni, ma fare affidamento su di essa per trasmettere in streaming video ultra HD stabili dall’aria alla terra sembra poco pratico, almeno su alcune reti 5G. Altri fornitori di reti 5G, come Verizon, sono in fase di costruzione e potrebbe volerci molto tempo per una sperimentazione più completa in tal senso, soprattutto se consideriamo le sempre più frequenti “crociate“ contro questo tipo di tecnologia.
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