Ai cacciatori sarà presto permesso di recarsi nelle riserve nazionali in Alaska per impegnarsi in pratiche riprovevoli. La nuova norma attuata dall’amministrazione Trump consentirà di attirare cuccioli di orsi e lupi fuori dalle loro tane per poi ucciderli.
I cacciatori potranno risvegliare orsi in letargo usando ciambelle come esche o usare i fari per stanare i lupi dalle loro tane e macellare le madri e i loro piccoli. La norma permetterà inoltre di sparare ai caribù dalle proprie imbarcazioni, e di colpire gli animali anche da aeroplani e motoslitte. Un vero e proprio abominio.
La nuova regola federale promossa dal presidente Donald Trump metterà fine ad un divieto di caccia durato ben cinque anni ed entrerà in vigore tra 30 giorni. Secondo alcuni funzionari statali in Alaska, per lo più cacciatori, il divieto imposto nel 2015 da Obama risultava troppo severo e violava le tradizionali pratiche di caccia native. Lisa Murkowski, senatrice repubblicana dell’Alaska, ha lodato la decisione di Trump affermando che “protegge le tradizioni di caccia e di pesca dell’Alaska e difende i diritti dello stato”.
Uccidere cuccioli e stanare animali in letargo per gli ambientalisti sono pratiche inumane
Gli ambientalisti ovviamente hanno definito i cambiamenti disumani. “Queste terre protette sono i luoghi in cui le persone viaggiano da tutto il mondo, nella speranza di vedere questi animali iconici, vivi nel loro habitat naturale”. Ha affermato Theresa Pierno, presidente e CEO dell’Associazione per la Conservazione dei Parchi Nazionali.
Secondo il direttore dell’associazione per l’Alaska, Jim Adams, il vero obiettivo dello stato è ridurre la popolazione di lupi e altri predatori per aumentare il numero di caribù, alci e altre prede preferite dai cacciatori. Ma secondo gli ambientalisti, ridurre la popolazione predatrice sbilancerebbe l’ecologia naturale. Una manovra inumana quella dell’amministrazione Trump, che speriamo possa venir revocata quanto prima.