Viene facile da pensare che le montagne siano un qualcosa di immobile, o comunque in realtà destinato solo a diventare sempre più piccole. Tra l’erosione dovuta dal vento e all’acqua c’è anche da considerare eventuali frane e altri fenomeni più distruttivi. In realtà molte catene montuose continuano a crescere, come le Alpi.
I processi che milioni di anni fa hanno portato alla nascita di questa catena montuosa non si sono mai fermati. Secondo un team internazionale guidato dai ricercatori dell’Università di Berna in Svizzera, le Alpi stanno continuando a crescere andando a compensare e superare la naturale erosione. Per arrivare a questa conclusione hanno studiato alcuni isotopi.
Si tratta di isotopi della sabbia presenti in oltre 350 fiumi la cui fonte si trova sulle montagne delle Alpi. Queste piccole particelle riescono a fornire informazioni sulla situazione dell’erosione della superficie terrestre. Hanno anche scoperto che la principale perdita è dovuta alla pendenza e non dal deflusso dell’acqua o dagli eventi atmosferici, come la pioggia.
Le Alpi continuano a crescere
Nello specifico, nel momento che il quarzo presente nella montagna è colpito di raggi cosmici si forma il berilllio-10, o 10Be. L’isotopo si forma solamente nei punti più alti della Terra e a seconda dell’età del quarzo, si può determinare l’età della superficie colpita. Nel momento in cui il 10Be si presenta in basse concentrazioni allora il punto colpito è giovane.
Da questo hanno determinato che nelle Alpi centrali le montagne crescono con un ritmo di 800 mm ogni mille anni, al netto del tasso di erosione. Al contrario, le Alpi orientali si stanno erodendo più velocemente di quanto crescono. Infine, le Alpi occidentali hanno raggiunto un punto di equilibrio in cui i due tassi si annullano.
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