I sensori all’interno dei nostri smartphone potrebbero rivelarsi di grande utilità grazie ad un nuovo progetto di Google che coinvolgerà la quasi totalità del mondo Android. Entro un anno gli smartphone Android potrebbero infatti essere in grado di rilevare i terremoti. Questo sarà possibile grazie agli accelerometri interni del telefono. Questi infatti possono essere usati come un sismografo accettabile che, unito ai dati sulla posizione, potrebbero rilevare i terremoti ed avvisare gli utenti mentre questi si propagano.
L’annuncio del progetto Android Earthquake Alerts è giunto dalla casa di Mountain View la scorsa settimana ed è stato presentato come “la più grande rete di rilevamento dei terremoti del mondo”. Questa funzione infatti sarà disponibile su tutti i telefoni Android a partire dalla versione 5.0 e ad esclusione di quelli che in Cina non hanno i servizi Google. Questo significa che sarà coperto oltre il 90% degli smartphone Android.
Come lo smartphone Android può rilevare un terremoto
Il progetto si basa sulla sensibilità degli accelerometri degli smartphone, che sono in grado di rilevare le onde P dei terremoti, ovvero le scosse tipiche dei terremoti che precedono l’onda S, ovvero quella più forte che è responsabile dei danni causati dai terremoti.
Una volta che lo smartphone avrà rilevato queste scosse di avvertimento, invierà il segnale ad un centro di rilevamento e controllo che elaborerà i dati relativi alla scossa e alla posizione. Se al centro arrivano diverse segnalazioni nello stesso luogo, allora significa che un terremoto è in corso in quella zona ed una notifica verrà inviata agli utenti. Il tutto in circa un minuto.
Una volta sviluppato e messo a punto, il sistema Google per il rilevamento dei terremoti potrebbe essere distribuito in poche settimane, visto che sarà distribuito centralmente da Google tramite Google Play Services. Per poterlo utilizzare sarà necessario attivare la funzione di localizzazione di Google nelle impostazioni dello Google dello smartphone.
Prima della sua distribuzione a livello globale, il sistema sarà testato in California. Una volta conclusi i test sarà distribuito in altri stati, secondo Google, entro il prossimo anno.