Che la temperatura del pianeta di sta alzando anno dopo anno non è un mistero, moltissimi studi hanno dimostrato questa tendenza. Le cause sono molteplici, alcune naturali mentre altre sono dovute alla mano dell’uomo, ma il punto rimane lo stesso. Un aumento della temperatura anche solo di un grado può fare diversi danni e questo grado l’abbiamo superato da tempo. Le cause le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma la vittima primaria rimanere sempre una, il ghiaccio.
Un gigante che da sempre soffre questi cambiamenti è l’Antartide. Negli anni abbiamo visto i danni come i numerosi iceberg che si sono staccati per poi viaggiare e sciogliersi nelle correnti oceaniche. Di recente è stata scoperta una nuova frattura la cui lunghezza è di quasi 30 chilometri e che potrebbe dare origine ad un iceberg così grosso da avere il diritto ad un nome; i calcoli parlano di circa 300 chilometri quadrati. La rottura del ghiaccio in questo caso non è dovuta alla temperatura dell’aria bensì a quell’acqua sotto la superficie.
Evento naturale? Si; con questa frequenza? No
Secondo il ricercatore che per primo ha notato la crepa, Stef Lhermitte, lo stacco completo potrebbe avvenire entro qualche giorno, al massimo. Nel momento in cui succederà potranno avvenire due venti distinti. In un caso l’enorme massa si incastrerà sui ghiacci limitrofi per poi venir fuso con quest’ultimi, temperature permettendo. L’altro caso prevede che le correnti oceani lo trascinino più a nord causandone lo scioglimento nella acque più calde.
Il ghiaccio dell’Antartide in questione prende il nome di Pine Island e attualmente è quello col tasso di scioglimento più alto. Si parla di una perdita di 40,8 miliardi di tonnellate di perdite all’anno che causano un innalzamento del livello del mare di 1 millimetro ogni 8 anni. Se per caso l’intero ghiacciaio si sciogliesse del tutto allora il livello si alzerebbe di mezzo metro.