Api da miele: in grado di comunicare quando vengono attaccate

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Un tipo di ronzio davvero unico delle api mellifere quando vengono attaccate dai calabroni giganti, può essere un allarme per l’intero alveare ad implementare le misure difensive. Gli attacchi di questi calabroni giganti sono minacce esistenziali alle colonie di api mellifere. Le invasioni sono brutali e a causa della loro forza, i calabroni giganti sono in grado di smantellare l’alveare in poche ore, durante il quale uccidono i difensori, ne occupano il nido e riportano il bottino come cibo per le proprie larve.

Una nuova ricerca mostra il modo in cui sembra che queste api si siano adattate a queste ingiustizie: un richiamo d’allarme per i calabroni giganti; rapide raffiche di suoni acuti che cambiano in modo imprevedibile in frequenza. L’allarme condivide tratti acustici con strilli di allarme, urla di paura e richiami di panico di primati, uccelli e suricati. Ed è davvero affascinante vedere come questi urli sono simili a quelli dei mammiferi che vivono in gruppi sociali e scambiano informazioni di pericolo.

 

Le api mellifere sono in grado di comunicare quando attaccate

I ricercatori insieme a degli apicoltori hanno vissuto per ben sette anni a studiare le varie interazioni tra le api mellifere e i loro nemici storici, i calabroni giganti. Posizionando i microfoni all’interno degli alveari, il team ha accumulato oltre 1.300 minuti di chiacchiere. Il segnale di allarme appena rilevato è stato isolato da altri suoni, osservando le rappresentazioni visive del suono note come spettrogrammi.

Il segnale unico, chiamato “tubo antipredatore“, avviene solamente quando queste api vengono colpite dai calabroni giganti. Gli scienziati non sono del tutto sicuri se o come il segnale di allarme alteri il comportamento delle api. Tuttavia sanno che le chiacchiere dell’alveare aumentano di otto volte durante un attacco di calabrone e che le api iniziano a radunarsi fuori dall’ingresso dell’alveare una volta che i tubi antipredatori si attivano.

Le api attuano quindi una serie di misure difensive, come ad esempio agglomerare l’ingresso con sterco animale, che respinge i calabroni. Lavorando insieme le api formeranno una palla che soffocherà i calabroni uccidendoli. Emettono anche feromoni attraverso la loro ghiandola Nasonov, il cui scopo rimane vago, sebbene possa facilitare il comportamento di raggruppamento. Proprio queste osservazioni aprono la strada a nuove e future ricerche. Gli scienziati devono ancora determinare se l’allarme sta alterando il comportamento della colonia, ad esempio attivando specifici inviti all’azione.

Inoltre gli scienziati hanno studiato il comportamento di una sola specie di api asiatiche, quindi non è molto chiaro se altre specie si comportano nello stesso modo. Allo stesso tempo è affascinante sapere che i segali delle api siano davvero cosi specifici e si spera che le persone apprezzeranno quanto sia complicato il mondo delle api e quanto siano ben attrezzate per reagire alle minacce che devono affrontare.

Foto di Anton Atanasov da Pexels

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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