L’incendio che ha danneggiato parzialmente Notre-Dame non ha solo rischiato di distruggere un pezzo di storia, inteso sia l’edificio stesso che le opere d’arte presenti al suo interno, ma ha rischiato anche di fare un altro tipo di anni. Aspetto curioso della cattedrale è che su una parte del tetto sono presenti tre alveari i quali ospitano quasi 200.000 esemplari.
Come da titolo, per fortuna, sono tutte sopravvissute o almeno è questa l’affermazione dell’apicoltore che ha in gestione il tutto ovvero Nicolas Geant. Ecco una dichiarazione dell’uomo: “Le api sono vive. Inizialmente pensavo che i tre alveari fossero bruciati e non avevo informazioni. Ma in seguito ho visto che non era così, e il portavoce della cattedrale mi ha confermato che gli insetti stavano entrando e uscendo dagli alveari“.
La scoperta è stata fatta inizialmente grazie a delle immagini satellitari che avevano mostrato che gli alveari non erano andati bruciati. Nel momento in cui la casa non viene distrutta allora si può dare per certo della loro sopravvivenza in quanto la specie utilizzata abbandona di rado il nido e non avendo i polmoni il fumo non può ucciderle; il fumo viene usato spesso per addormentare questi insetti e infatti è quello che è successo.
Le api di Notre-Dame
Sicuramente è una bella la notizia, ma la domanda ora è: perché ci sono degli alveari sul tetto di una delle cattedrali più famose al mondo? Questi insetti sono stati introdotti di recente ovvero nel 2013 e lo scopo era di cercare di mantenere una biodiversità nell’edificio. In questi quasi sei anni le api sono riuscite a produrre 25 Kg di miele il quale però viene generalmente venduti al personale che lavoro, per un motivo o per un altro, nella cattedrale.