Tra qualche giorno, gli utenti Apple dovranno fare i conti con un sensibile aumento della soglia minima prevista per l’acquisto di applicazioni a pagamento dallo store di Cupertino. Nello specifico, l’ammontare minimo previsto per le app è di dieci centesimi e, pertanto, gli applicativi più economici verranno a costare minimo €1.09.
La decisione, recentemente maturata dal direttivo Apple, è stata comunicata preventivamente dalla compagnia californiana agli sviluppatori, attraverso una lettera in cui si spiega che l’aumento dei prezzi (il terzo nella storia dello store virtuale) fa riferimento a tutti i Paesi della zona Euro, nonché al Messico ed alla Danimarca.
Dal 2012 ad oggi, in particolare, si è passati dagli iniziali €0.79 a €0.89 e, quindi, a €0.99. Il motivo addotto a questa scelta è quello dovuto all’adeguamento dei prezzi in luogo del tasso di cambio euro-dollaro. Un cambiamento che diverrà effettivo a partire da inizio Maggio 2017. Ad ogni modo, come posto a sottolineatura dalla stessa divisone software Apple, tali cambiamenti non influenzeranno coloro che hanno già sottoscritto un abbonamento.
“A causa dell’aumento nei tassi di cambio esteri, i prezzi per le app e gli acquisti in-app (esclusi gli abbonamenti con rinnovo automatico) verranno incrementati in Danimarca, Messico e tutti i territori che utilizzano la valuta euro nei prossimi 7 giorni. I prezzi per le sottoscrizioni con rinnovo automatico rimarranno invariati. È possibile modificare il prezzo delle proprie sottoscrizioni in qualunque momento in iTunes Connect con l’opzione di preservare i prezzi per gli abbonamenti esistenti”.
Ovviamente, nonostante l’esiguo aumento di prezzo, l’impatto psicologico sull’utente è notevole. Di fatto, secondo le statistiche e le valutazioni fatte dagli esperti, la clientela non è disposta a spendere un solo centesimo in più per l’acquisto delle sue app. Lo si è anche visto in Gran Bretagna, dove reazioni negative dovute ad un aumento del 20% dei prezzi causa Brexit hanno generato un diffuso malcontento tra gli utenti, anche nel mercato delle app.
Un fatto che, nell’occasione, è stato giustificato con il tasso di cambio ed una serie di pratiche commerciali legate strettamente al costo del lavoro ed alle tasse. Ad ogni modo, almeno stavolta, Apple ha deciso di adottare una politica di trasparenza, comunicando con largo anticipo la decisione agli sviluppatori ed agli utenti finali.
Questa mossa potrà generare ulteriori ripercussioni negative? Lo scopriremo nel giro di qualche giorno. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti al riguardo.