Dalla fine del 2019, uno degli argomenti più trattati, ma allo stesso tempo più discussi, nel settore dell’astronomia è la stella rossa Betelgeuse. Essa si trova tra 520 e 650 anni luce dalla Terra, ed è estremamente vicino al grande schema delle cose, rendendo il suo comportamento di particolare interesse per noi qui sulla Terra.
Mesi fa, gli scienziati ci hanno avvisato del fatto che Betelgeuse stava diventando passo passo più debole. Questa enorme supergigante rossa ed il fatto che sembrasse attenuarsi suggeriva una serie di possibili esiti, tra cui un possibile collasso ed esplosione di supernova. Ora, con diverse settimane di osservazioni sotto la cintura, i ricercatori hanno scoperto che essa non si sta solo attenuando, ma si sta oscurando in un modo molto bizzarro.
Lo strano caso della stella Betelgeuse
Come riferisce Phil Plait di SYFY Wire, le immagini ad alta risoluzione catturate dal Very Large Telescope rivelano che Betelgeuse si sta effettivamente attenuando, ma, stranamente, solo una parte di essa sta effettivamente cambiando in luminosità.
“La stella supergigante rossa Betelgeuse, nella costellazione di Orione, ha subito un oscuramento senza precedenti”, scrive l’Osservatorio europeo meridionale. “Questa straordinaria immagine della superficie della stella, presa con lo strumento SPHERE sul Very Large Telescope dell’ESO alla fine dell’anno scorso, è tra le prime osservazioni emerse da una campagna di osservazione volta a capire perché la stella sta diventando più debole. Rispetto all’immagine scattata a gennaio 2019, mostra quanto la stella è sbiadita e come è cambiata la sua forma apparente. “
Ma perché allora solo uno parte della superficie della stella sta cambiando luminosità? E’ difficile spiegarlo, e tuttora nessuno lo può dire con certezza. Le risposte più probabili sono due: o Betelgeuse è stata colpita da una grande macchia solare, che ricopre una parte della sua superficie, portando ad una diminuzione della luminosità, o sta effettivamente per morire ed esplodere in una supernova, ma questa, per gli scienziati, è l’opzione più remota.