In queste ore sta andando in scena un curioso braccio-di-ferro tra Burger King e Google. Vi chiedete cosa ci sia in comune tra queste aziende? Apparentemente nulla, ma ci ha pensato la catena di fast food ha trovare una strana connessione. Tutto nasce dall’ultimo spot per promuovere il Whopper, celebre panino di BK. L’attore usa il tempo del messaggio pubblicitario rivolgendosi direttamente all’assistente vocale di Google per fornire informazioni sul prodotto.
Apriti cielo, la mossa pubblicitaria si è rivelata azzardata. Sembrava una grande trovata per sfondare la quarta parete, portando la promozione Burger King all’interno delle case di tutti i clienti ma Google non ha gradito nemmeno un po’. Lo sfruttamento di una tecnologia proprietaria ha portato Mountain View a una reazione inaspettata. Scopriamo insieme il caso più spinoso delle ultime ore.
Come tutti saprete, il comando “Ok Google” attiva l’assiste vocale di Mountain View, una piattaforma che accomuna i device Google Home, tablet e smartphone con sistema operativo Android. Parliamo di un numero sconfinato di terminali. Pronunciando questa formula, Burger King intendeva lanciare un messaggio pubblicitario innovativo.
Lo scopo era infatti sollecitare l’assistente vocale a leggere le prime righe della voce Wikipedia su Whopper, citando la lista di ingredienti e le caratteristiche principali del prodotto. Guarda caso, la voce in questione era stata modificata poche ore prima della messa in onda dello spot e suonava decisamente più “catchy”.
Come avete visto, l’idea sembrava vincente, anche grazie alle modifiche apportate su Wikipedia dall’utente Fermachado123, un nick che fa pensare male. Impossibile non notare una sospetta assonanza con Fernando Machado, responsabile marketing della grandissima catena di Fast Food. Google non l’ha presa bene.
Dalla messa in onda della clip in poi, diversi utenti si sono divertiti a modificare ulteriormente la voce relativa al Whopper, diventato “Cancerogeno” e altri aggettivi poco edificanti. Poi è arrivata la mossa di Google, estranea all’attività promozionale, entro poche ore l’assistente vocale non reagiva più alla frase della clip pubblicitaria.
Burger King ha provato a motivare la propria azione, sottolineando come siano ormai tantissimi i dispositivi smart presenti nelle case. Google è al lavoro per tutelare gli utenti, in modo che non possano essere nuovamente raggiunti da comunicazioni pubblicari di questo tipo.
Fonte: arstechica.com