E dopo aver raggiunto la Luna con un lander e un rover, facendoli atterrare tra l’altro sul lato oscuro, ora la Cina ha di nuovo raggiunto il nostro satellite naturale. Qual è la nuova ambiziosa missione che hanno deciso di portare avanti? Raccogliere materiale dalla superfice e portare il tutto sulla Terra per studiarla.
La missione ha preso il nome di Chang’e-5. Si tratta di un lander dotato di braccio robotico che serve a perforare la superficie per circa 1,8 metri e successivamente raccogliere almeno 2 chilogrammi di materiale. Apparentemente non si tratta di semplice regolite, ma il sito preso come obiettivo è una pianura vulcanica, la Mons Rumker.
La speranza della Cina, che potrebbe essere la prima potenza spaziale a riportare sul nostro pianeta un pezzo di Luna da oltre 40 anni dopo il programma Apollo della NASA, è scoprire di più sul satellite, in particolare la sua antica attività vulcanica.
Il ritorno sulla Luna della Cina
Come faranno a riportare il materiale raccolto sulla Terra? Il lander in questione è formato da due pezzi. Nel momento in cui il braccio meccanico riuscirà ad afferrare la quantità di materiale giusto, lo metterà al sicuro all’interno di uno scomparto. Dopo di che, la parte superiore si staccherà decollando e raggiungere l’orbiter presente in orbita intorno alla Luna.
La scoperta più importante che si potrebbe fare con tale materiale sarebbe scoprire che i vulcani presenti erano attivi fino a poco tempo fa, relativamente parlando ai lassi di tempo a cui lo spazio ci ha abituato. Non è chiaro, se tutto andasse bene, quando ci sarà il volo di ritorno, ma potremmo non dover aspettare molto.
Ph. credit: Il Post