Le compagnie aeree sono state tra le più colpite a causa della pandemia globale di coronavirus. I voli in tutto il mondo sono drasticamente calati e di conseguenza i profitti sono scesi di quasi l’80%. Il problema è che i costi fissi sono rimasti ovvero quelli per l’equipaggio, per la manutenzione, del carburante, della tasse aeroportuali e soprattutto, in questo caso, del deposito per gli aerei.
Verso luglio c’è stata una leggera ripresi dei voli, ma l’aumento è stato molto piccolo. Le compagnie hanno lamentato la scarsezza delle prenotazioni dei viaggiatori di business class che sono i più redditizi. Per evitare rischi di contagio, le persone più di alto profilo stanno preferendo le conferenze via video.
Secondo l’IATA, le prenotazioni per la stagione invernale sono diminuite del 78% rispetto all’anno scorso e questo preannuncia un inverno difficile da superare. Considerando che ora molto paesi stanno ritornando a imporre restrizioni, per questo settore la luce è bella che lontana.
La difficoltà delle compagnie aeree
Tra i problemi principali a cui stanno andando incontro le compagnie c’è la paura dei viaggiatori di contrarre il virus durante i voli. Per questo motivo molti aeroporti si stanno attrezzando per l’introduzione di sistemi di test in loco per alzare la fiducia. In Francia sono già avanti in tal senso e questo le parole del ministro francese dei trasporti: “Stiamo per lanciare questi test negli aeroporti, in particolare per le partenze verso gli Stati Uniti o in Italia e per gli arrivi dai paesi sulla lista rossa. In questo modo non avremo più persone che arriveranno sul territorio francese senza essere state testate.”