La risposta del mondo alla nuova pandemia di coronavirus è stata così intensa da poter essere concretamente osservata dallo spazio. Mentre le persone di tutto il mondo sono costrette a restare isolate a casa e a mettere in atto tutte le misure imposte dai governi al fine di concretizzare quel distanziamento sociale che è fondamentale in questi casi, i satelliti hanno scattato incredibili foto di quelli che erano alcuni dei luoghi più affollati della Terra, ma che ora sono diventati enormi spazi desolati a causa del coronavirus.
Stadi vuoti e centri commerciali abbandonati sono solo alcuni degli agghiaccianti scenari che la pandemia di coronavirus ha creato
Dagli aeroporti deserti e dalle autostrade vuote, a centri commerciali abbandonati, le immagini dei satelliti WorldView di Maxar offrono la possibilità di osservare uno scenario inquietante, che ci mette di fronte ai devastanti effetti della pandemia globale, che ha trasformato persino le città più popolose in vere città fantasma. Ma se da un lato queste immagini mostrano come la folla e il traffico siano attualmente scomparsi dalla faccia della Terra, esse pongono l’accento su diverse nuove strutture che sono spuntate in giro per il mondo; un esempio sono gli ospedali improvvisati, costruiti per far fronte all’afflusso di pazienti in condizioni critiche.
Le immagini di Maxar mostrano due strutture mediche da campo costruite a Wuhan, in Cina, la città da cui ha avuto origine la pandemia di coronavirus. I satelliti hanno anche scattato immagini della struttura in cui si stanno svolgendo studi sul coronavirus in Germania e di uno stadio di calcio a San Paolo, in Brasile, ora convertito in un ospedale. “Maxar sta analizzando le recenti immagini satellitari per la costruzione di strutture mediche in risposta al coronavirus. Queste sembrano spuntare lentamente negli ospedali, nelle strutture sportive e in altri luoghi simili“, hanno dichiarato i funzionari Maxar. “Ci aspettiamo di individuare in questo modo altre strutture, che verranno create nei prossimi giorni o settimane“.