La ricerca su un vaccino contro, questo coronavirus, il SARS-CoV-2 e il suo sviluppo stanno andando a gonfie vele. Di studi indipendenti ce ne sono diversi, ma quello più promettente sembra essere quello di Oxford. Nel frattempo comunque, l’Italia, insieme ad altri pesi dell’Unione Europea tra cui la Germania, firmano un accordo che vale 400 milioni di dosi.
Secondo questo accordo, la prima fetta di dosi potrebbero arrivare già alla fine dell’anno. Si tratta ovviamente del meccanismo di difesa più importante che avremo contro il Covid-19, soprattutto ora che le persone sembrano essersi dimentica del virus che circola. Il distanziamento sociale viene sempre meno e le mascherine non sembrano più essere un obbligo, ma solo una cortesia.
Coronavirus: il vaccino di Oxford
Questo vaccino il cui nome è ChAdOx1 nCoV-19 si trova già in sperimentazione grazie ad alcuni volontari. Si basa sulla possibilità di codificare la proteina spike che da il nome alla classe di virus in questione, i coronavirus. Si basa sui vettori virali di un’altra classe comune di virus ovvero gli adenovirus.
Ovviamente, essendo un farmaco, il suo sviluppo segue un iter rigido per determinarne la sicurezza e la funzionalità. Detto questo, il processo è stato accelerato visto l’urgenza dell’emergenza in cui si troviamo. Già sono in atto i test sulle persone, qualcosa che di solito avviene dopo anni.
Purtroppo i no-vax sono usciti alla scoperto dimostrando di non aver capito niente sulla situazione attuale. Si possono avere dei dubbi sulla sua sicurezza visto il tempo ridotto di sviluppo, questo è lecito, ma rimarrà un farmaco testato. Sarà un obbligo perché solo con la copertura totale il paese e l’Europa potranno effettivamente ripartire.