Gli esperti sanitari che stanno consigliando il governo del Regno Unito durante questa emergenza hanno avvertito che ci si aspettano più reinfezioni da qui in avanti. Il virus si sta diffondendo sempre di più e quello che si sa sull’immunità al momento lascia troppi dubbi. Secondo i ricercatori della Genomics UK Consortium infatti, non al momento chiaro quando le persone risultano essere protette in seguito a un precedente contagio.
Quello che si conosce su altri coronavirus, questo nello specifico si chiama SARS-CoV-2, fa capire che l’evoluzione degli stessi rende impossibilità un’immunità di gregge e o un’immunità a lungo termine. Il tempo medio di reinfezione di questo virus è di sei mesi e considerando quando i primi contagi sono stati dichiarati ufficiali, questo tempo è già passato da diverse settimane.
Coronavirus: i casi di reinfezione
Ormai sono diversi i casi di reinfezione che si sono verificati in giro per il mondo, ma ancora poco si conosce. Un punto importante che è stato sottolineato è il fatto che queste persone rappresentano comunque un rischio per la salute pubblica in quanto possono essere comunque un veicolo per il virus. In sostanza, queste eventualità rendono ancora più difficile tenere sotto controllo la situazione.
Sono state segnalate apparentemente almeno due dozzine di casi del genere, ma si ritiene che il numero sia in realtà molto più alto; la maggior parte di questi non viene in realtà registrato. Il discorso è che sembra che i casi di reinfezione siano meno virali dei primi casi e questo da un falso senso di sicurezza.
Ph credit: Alberto Pizzoli