Il progetto COSMOS-Web ha appena pubblicato la più grande e dettagliata immagine dell’Universo profondo mai ottenuta, realizzata grazie al James Webb Space Telescope (JWST). Ora, chiunque – scienziati e curiosi – può esplorare questi dati grazie a un catalogo pubblico e a un visualizzatore interattivo.
Parliamo di oltre 10.000 immagini combinate, 0,54 gradi quadrati di cielo mappati con NIRCam (circa tre Lune piene) e 0,2 gradi quadrati con MIRI, il potente strumento del JWST per l’infrarosso medio.
800.000 galassie, e ognuna racconta una storia
Il risultato è un catalogo senza precedenti, chiamato COSMOS2025, che contiene:
- dati fotometrici,
- misure strutturali,
- redshift (distanza cosmica),
- parametri fisici di circa 800.000 galassie.
Come ha spiegato il ricercatore Marko Shuntov, creare questo archivio ha richiesto un lavoro titanico: “Abbiamo sviluppato nuove tecnologie per misurare simultaneamente luce e forma delle galassie in 37 immagini differenti”.
Perché è una pietra miliare per l’astrofisica?
Secondo Jeyhan Kartaltepe e Caitlin Casey, responsabili del progetto, la qualità dei dati è persino superiore alle aspettative iniziali: la sensibilità del JWST permette di osservare galassie mai viste prima, formatesi nei primissimi istanti dell’Universo.
“Volevamo creare una mappa dello spazio profondo a una scala mai tentata prima”, ha spiegato Casey. E ci sono riusciti: COSMOS-Web ha catturato anche gli oggetti più rari e deboli dell’Universo.
Le nuove frontiere della ricerca
Con questi dati, i ricercatori potranno:
- studiare l’evoluzione delle galassie negli ultimi 11 miliardi di anni;
- comprendere come smettono di formare stelle;
- analizzare l’impatto dell’ambiente sulla loro trasformazione;
- e persino stimare le proprietà galattiche usando l’intelligenza artificiale.
Secondo l’astrofisico Ghassem Gozaliasl, ora possiamo seguire il ciclo vitale delle galassie “quasi in diretta”, su scale cosmiche.
La nuova finestra sull’Universo (anche per te)
La cosa più entusiasmante? Tutti i dati sono accessibili al pubblico. Il visualizzatore interattivo consente:
- di cercare oggetti specifici,
- cliccare sulle immagini per ottenere informazioni,
- navigare nell’immenso catalogo come se fossi un astrofisico al lavoro.
“È una nuova finestra sull’Universo. Abbiamo costruito qualcosa che potrà cambiare il nostro modo di fare scienza per molti anni”, conclude Kartaltepe.
Foto di Greg Rakozy su Unsplash