Una nuova conseguenza del Covid-19 e soprattutto del periodo di lockdown è la comparsa del bruxismo, ossia la condizione involontaria di stringere con forza le mascelle. Risultato di lunghe giornate passate dentro casa, con elevatissimi livelli di stress e ansia.
Il bruxismo è una condizione abbastanza frequente che dipende dall’involontaria contrazione dei muscoli della masticazione. Si verifica in prevalenza di notte e può causare diversi disturbi: usura dei denti, dolore alla mandibola, mal di testa.
Covid-19, nuovi sintomi scoperti come il bruxismo
Spesso il Bruxismo si manifesta di notte e in molti casi determina dei problemi ai denti, per questo quando è frequente andrebbe contrastato con l’uso di appositi distanziatori chiamati bite. Talvolta può essere così rumoroso che ad accorgersi per primo della condizione è il partner durante il sonno.
È difficile indicare la causa. Studi scientifici hanno indicato numerosi fattori, che spesso possono concorrere a provocare il disturbo, tra i quali ansia e stress, problemi emotivi e psicologici, disturbi del sonno, un disallineamento delle arcate dentarie, risposta muscolare a malattia neurodegenerativa. Il fumo, l’abuso di alcolici e caffeina, il consumo di droghe possono determinare il fenomeno.
Elevati livelli di stress e ansia, come per esempio quelli provati da molte persone durante il periodo del lockdown, possono aver spinto ad amplificare l’abitudine al digrignamento dei denti. “Durante i mesi del lockdown molte persone hanno vissuto momenti decisamente stressanti su vari fronti e hanno dovuto fare i conti con molte paure“, spiega Virginio Bobba, segretario culturale dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
Tutte queste situazioni hanno generato sensazioni di malessere psichico e psico fisico, che inevitabilmente hanno favorito l’accentuarsi del bruxismo in chi già ne soffriva. Ma non solo; proprio a causa dell’elevato stress emotivo sono stati registrati numerosi nuovi casi in chi finora non ne aveva mai sofferto.