Secondo quanto affermano la US Food and Drug Administration (FDA), lo US Department of Agriculture e il Centers for Disease Control and Prevention in un documento che risale allo scorso giovedì, è altamente improbabile che cibo e imballaggi alimentari possano diffondere il Covid-19. Nello specifico, la dichiarazione scritta della FDA sostiene che i consumatori dovrebbero essere rassicurati dal fatto che gli scienziati continuano a ritenere, sulla base della loro conoscenza delle informazioni scientifiche affidabili attualmente disponibili, che sia molto improbabile che gli alimenti e gli imballaggi che li contengono possano diffondere il virus della SARS-CoV-2.
Cibo e imballaggi: osservati speciali senza motivo
Le tre agenzie intendono sottolineare la mancanza di prove credibili che suggeriscano che il cibo o il relativo imballaggio siano veicolo di trasmissione del virus. Sebbene sia possibile che la gente possa ingerire cibi contaminati con il virus e infettarsi in questo modo, finora questa ipotesi non si è verificata. La FDA spiega che il Covid-19 è una malattia respiratoria diffusa da persona a persona, a differenza dei virus di origine alimentare che possono infettare le persone attraverso il cibo contaminato, e aggiunge che, poiché il numero di particelle del virus che teoricamente è possibile raccogliere toccando una superficie sarebbe minimo e la quantità necessaria per l’infezione tramite inalazione orale sarebbe molto alta, le possibilità di infezione tramite contatto con la superficie dell’imballaggio del cibo o l’ingestione del cibo sono considerate estremamente basse.
Gli esperti precisano che, considerando gli oltre 100 milioni di casi di Covid-19, al momento non risultano prove epidemiologiche che dimostrino che cibo o imballaggi alimentari siano fonte di trasmissione della SARS-CoV-2 all’uomo. L’ipotesi in questione proveniva dal governo cinese, ma ha ricevuto l’immediata smentita anche da parte del Centers for Disease Control and Prevention e dell’OMS.
Tuttavia, è sempre opportuno seguire e mantenere buone pratiche di igiene alimentare; alcuni Paesi, per precauzione, hanno limitato le importazioni di cibo e intensificato i controlli sugli alimenti importati. Apparentemente, per ora gli esperti non ritengono necessario attuare tale provvedimento.