Attualmente il piano vaccinale si basa su tre / quattro trattamenti. Tutti presuppongono l’inoculazione tramite siringa e per questo risultano un minimo invasivi. Detto questo, in sviluppo ce ne sono molti altri e tra questi ce ne sono un paio che prevedono un’assunzione orale in quanto si tratta di pastiglie.
Al lavoro su questo possibile trattamento ci sono due società che sembrano aver già raggiunto un punto di svolta. Nelle loro sperimentazioni la statunitense Oramed e l’indiana Prema Biotech hanno raggiunto un risultato importanti. Nella prima fase di sperimentazione clinica una singola dose ha dimostrato di essere in grado di produrre anticorpi contro il virus.
Ovviamente la strada per arrivare a un trattamento utile è ancora lunga, ma non bisogna dimenticarsi di un aspetto importante. Non è detto che la pandemia finisca anche dopo la vaccinazione della maggior parte delle persone. I rischi sono alti e avere a disposizione più possibilità di protezione diminuiscono sensibilmente la probabilità di un ritorno di questo coronavirus e delle sue varianti.
Covid-19: più vaccini
Il concetto dietro questo vaccini è semplice. I ricercatori si sono concentrati sul fatto che il virus attacca in primis le vie aeree superiori quindi un vaccino che agisce subito in quelle zone potrebbe fermare il virus ancora prima che inizi a spargersi per tutto il corpo.
I test sugli animali hanno dato il loro successo e se anche questo non si replicasse nell’uomo, rimarrebbe un successo. Non è importante solo sconfiggere il virus nell’uomo, ma anche negli animali. Come abbiamo visto negli allevamenti di visoni, il contagio tra quest’ultimi può portare alla nascita di nuovi che potrebbero potenzialmente, stesso discorso di prima, riaccendere focolai anche in persone precedentemente vaccinate.