Durante la creazione della Terra e per milioni anni a seguire un gran numero di detriti spaziali sono precipitati sul pianeta lasciando segni profondi. Col passare del tempo i segni di questi avvenimenti si sono nascosti e ogni tanto ne salta fuori qualcuno. L’ultimo di questi è stato appena scoperto in Groenlandia sotto la forma di un gigantesco cratere largo quasi 31 chilometri.
Le stime degli scienziati attribuiscono il cratere ad un enorme meteorite di ferro caduto sul pianeta non oltre i 3 milioni di anni fa. La scoperta è stata fatta durante l’analisi del ghiaccio che spesso vengono fatte in quelle zone. I ricercatori si sono imbattuti una strana “ombra” circolare il che li ha spinti ad usare un radar per esplorare la zona sotto lo strato di ghiaccio. Giusto per inquadrare al meglio la grandezza del tutto, all’intero ci potrebbe entrare tutta Parigi.
Viaggio al centro del cratere
Al momento l’analisi del sito può essere fatta solo a livello superficiale, ma i dati raccolti hanno già rivelato molto. I geologi accorsi nella zona hanno riscontrato la presenza di grani di quarzo i quali sono stati sottoposti ad un’enorme forza che li ha sciolti. Una parte degli studiosi all’opera si sta anche concentrando sulla possibilità che il cratere sia stato formato da un pezzo di roccia che si è staccata da un altro meteorite che si è schiantato a 300 chilometri di distanza.
Un altro aspetto che sta venendo preso in considerazione va a toccare spiegazione al momento non esattamente spiegabili. Ecco la dichiarazione di David Kring, un esperto che studia i crateri di impatto al Lunar and Planetary Institute di Houston: “Ci sono migliaia, decine di migliaia, forse centinaia di migliaia di strutture circolari sulla superficie della Terra. Quasi nessuno di loro sono crateri da impatto.”
La caduta di un pezzo di roccia così grande dallo spazio causerebbe degli sconvolgimenti climatici rilevabili e così non sembra essere stato. La scoperta di tale cratere è ancora all’inizio quindi nelle prossime settimane potrebbero venire alla luce nuovi dati.