Diverse settimane fa in Egitto sono state portate alla luce 59 bare di legno quasi perfettamente conservate e sigillate. Apparentemente risalgono a più di 2.500 anni fa il che la rende una scoperta sensazionale visto che ormai è difficile fare questi ritrovamenti. In passato i cacciatori di tesori hanno fatto razzia e poi sono arrivati e gli archeologi che hanno quasi completato il lavoro.
Ora che molti di questi sarcofagi sono stati recuperati, gli esperti hanno iniziato ad aprine qualcuno. Il primo di questi ha rivelato i resti mummificati avvolti in un panno adornato da geroglifici. Anche in questo caso, i resti sono in perfette condizioni. L’aspetto sottolinea l’importanza di queste persone quando era in vita.
Tale sepolcro trovato a Saqqara era destinato, apparentemente, a sacerdoti, statisti anziani e figure comunque di spicco della società. Risalgono alla 26a dinastia, perlomeno il primo gruppo di 13 bare. Oltre alle bare sono anche stati trovati diversi oggetti tra cui soprattutto statue e anche una statuetta singolare di bronzo. Quest’ultima raffigura Nefertem, un’antica divinità della mitologia egizia.
Egitto: la riapertura dei musei
Queste bare sono già finite al Gran Museo Egizio pronte per essere esposte. È già stata scelta la sala, una adiacente a quella che espone altre bare risalenti alla 22a dinastia che sono state trovate a Luxor. Da quando è iniziata la pandemia da coronavirus, i musei sono rimasti chiusi per diversi mesi e questo museo nello specifico ha programmato di aprire nel 2021; si tratta di un nuovo museo in realtà, un progetto molto ambizioso, ed è stato costruito sull’altopiano di Giza.