Da quanto la vita animale si è palesata sul nostro pianeta, dopo lunghi processi di evoluzioni, ci sono stati eventi di estinzioni di massa. Ce ne sono stati cinque secondo gli esperti e gli effetti non sono ben documentati, ma le informazioni raccolte sono molte. Sempre secondo gli esperti, siamo in mezzo al sesto evento in questione.
Le parole del bioscienziato Robert Cowie: “Il drastico aumento dei tassi di estinzione delle specie e il calo dell’abbondanza di molte popolazioni animali e vegetali sono ben documentati, tuttavia alcuni negano che questi fenomeni equivalgano a un’estinzione di massa. Questa smentita si basa su una valutazione altamente parziale della crisi che si concentra su mammiferi e uccelli e ignora gli invertebrati, che ovviamente costituiscono la grande maggioranza della biodiversità.”
Estinzioni di massa: il sesto evento
La perdita di biomassa nel mondo è qualcosa di ampiamente registrato negli ultimi decenni. Il danno maggiore non fa riferimento agli uccelli, agli anfibi e ai mammiferi, ma sono gli invertebrati i quali spesso, dalla popolazione normale, vengono ignorati e questo da un’illusione di una situazione normale distante da possibili estinzioni di massa. Difficile invertire questa tendenza in tempi brevi tanto che si parla di sforzi di catalogazione per le generazioni future e non salvare le specie.
“Dediti biologi della conservazione e agenzie di conservazione stanno facendo il possibile, concentrandosi principalmente su uccelli e mammiferi minacciati, tra i quali alcune specie potrebbero essere salvate dall’estinzione che altrimenti ne deriverebbe. Molte di quelle specie che andranno perse in natura possono almeno essere conservato nei musei per le generazioni future da studiare e ammirare.”