L’universo dei prodotti consumer electronics del mercato smartphone conta sull’apporto fornito da blasonate multinazionali che, fondamentalmente, si pongono al mercato attraverso soluzioni hardware ad hoc da applicare a sistemi all’avanguardia come quelli espressamente concepiti quest’anno per le soluzioni Android dei grandi produttori come Samsung, Huawei, LG, OnePlus, Sony e Xiaomi ed Apple per gli ecosistemi iOS che quest’anno conoscono l’avvento del decennale della serie iPhone.
Dopo la definitiva uscita di scena delle proposte Microsoft Windows 10 Mobile dal contesto della telefonia mobile il centro dell’attenzione si è spostato direttamente sulle opzioni Android ed iOS che hanno introdotto un 2017 denso di tecnologia da ambo le parti. In particolare, il mercato è stato investito ultimamente dalle proposte iPhone X, ancora attesa nel contesto del mercato di distribuzione italiano ed estero a partire dal prossimo 27 Ottobre 2017 in pre-order.
Come visto, si tratta di soluzioni la cui peculiarità risiede nell’applicazione di layer tecnologici esclusivi che segnano una definitiva rottura con il passato delle soluzioni mobile e di sicurezza, verso cui ci si pone ora attraverso l’uso esclusivo dei sistemi di scansione tridimensionale Face ID Apple.
Una peculiarità specifica che pare possa non dispiacere ai competitor Android che potrebbero adottarla su larga scala già a partire dalla prossima generazione di prodotti, estromettendo volutamente le implementazioni da prevedersi per un potenziale componente di scansione intelligente in-screen per il sensore biometrico di rilevazione delle impronte digitali dell’utente, da utilizzarsi per l’unlock del device e la gestione di applicativi come i software di pagamento card-less.
A farlo sapere è il noto analista di KGI Securities Kuo, che in una sua recente nota manifesta una potenziale crescita di interesse da parte delle multinazionali del comparto mobile nei confronti di una tecnologia il cui tasso di errore e la cui precisione e reattività operativa ben si scostano dall’utilizzo delle componenti fingerprint scanner tradizionali.
Di fatto, benché attualmente viga la più totale diffidenza nei confronti di un componente ancora da testare sul campo, c’è da dire che il medesimo scenario si era riproposto anche con i sistemi Touch ID Apple, che a seguito di revisioni e perfezionamenti sia lato hardware che software hanno raggiunto un livello di affidabilità oltremodo accettabile nel corso di questi ultimi anni a partire dalle revisioni di prodotto iPhone 5S.
Al giorno d’oggi ogni moderno sistema mobile dispone di una tecnologia integrata di lettura biometrica dei caratteri antropometrici basata quanto meno sulla presenza del singolo componente di scansione per le impronte, spesso proposto in soluzione unica di accesso. Allo stesso modo, tra un paio di anni potremmo contare, così come riferito dall’analista, sull’utilizzo di un nuovo e diffuso standard unico Face ID che avrà modo di perfezionarsi col tempo raggiungendo la totale affidabilità operativa.
Infatti, iPhone X potrebbe lanciare una vera e propria rivoluzione in piena regola, frutto di un’innovazione cui si corrisponde un anticipo sui tempi tecnologici di almeno un biennio sulla concorrenza di mercato che propone soluzioni simili, così come già discusso in separata sede.
Face ID per iPhone X, tra l’altro, offre una prospettiva di innovazione ad ampio raggio che abbraccia anche i moderni comparti della realtà aumentata, che al momento vedono un costante impegno di crescita nel settore. Le previsioni dell’analista sembrano tutt’altro che infondate, a ragione del fatto che anche realtà come Facebook hanno deciso di intraprendere un cammino simile proponendo sistemi analoghi con tanto di personalizzazione.
In definitiva, secondo questi dati ed il trend evolutivo del momento, non è difficile pensare che in un futuro non molto lontano i sistemi Face ID possano integralmente sostituire le controparti Touch ID applicandosi in tutto e per tutto anche ai sistemi Android.
Di fatto, sulla base di queste considerazioni i produttori internazionali del comparto mobile potrebbero decidere di derivare volontariamente la loro attenzione verso queste tecnologie a scapito di un’implementazione sotto-schermo così come previsto inizialmente sia da Samsung che da Apple rispettivamente con i loro Note 8 ed iPhone 8.
L’attenzione è tutta sul Face ID, da vedersi prossimamente quale componente atto ad un utilizzo che coinvolge i comparti della sicurezza, ma anche dell’AR/VR Technology e dunque della ricostruzione tridimensionale degli ambienti, della percezione dei fenomeni, dell’automotive e della sorveglianza video a distanza.
Il ridimensionamento del ruolo del Touch ID conterà dunque su un progressivo e massivo avvento delle cosiddette tecnologie 3D Sensing Android ed iOS, ben distanti dal punto di vista logico e qualitativo da soluzioni parallele da proporsi con i classici sistemi biometrici per le impronte, anche se integrati a schermo.
Inoltre, vi è poi il problema di fondo del funzionamento dello stesso componente nella zona sottostante il display che, in questo caso, necessita in maniera obbligata di una tecnologia OLED costosa e di difficile realizzazione.
Allo stato attuale, è auspicabile che Samsung nuoto controcorrente rispetto alla concorrenza, in ragione del fatto che lo stesso analista ha già previsto un’implementazione simile con l’avvento dei prossimi Galaxy Note 9 che, inoltre, introdurrà un nuovo sistema interattivo per il pennino studiato ad hoc per migliorare ed integrare nuove ed eventuali funzionalità avanzate di sistema.
E voi che cosa ne pensate al riguardo? Spazio a tutti i vostri personali commenti ed a tutte le vostre considerazioni al riguardo.