Facebook Aquila, il drone di Zuckerberg supera il secondo test

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Facebook Aquila supera il secondo test, il drone progettato da Mark Zuckerberg per portare internet alle persone. Dopo il primo fallimentare test, Aquila supera la seconda prova grazie ad approfondite ricerche che ne hanno migliorato le capacità di volo e la resistenza. Soddisfatto il team di Facebook che, dopo il successo della realtà aumentata, punta su Aquila per una rivoluzione a 360° nel modo di concepire il web.

Facebook Aquila, il drone che porta internet alle persone

Aquila è il primo drone ad energia solare ideato e sviluppato da Facebook. L’intento è quello di portare la connettività nelle zone remote del mondo dove non è possibile usufruire della rete. Il fondatore della società di Palo Alto, Mark Zuckerberg, pensa ad un mondo sempre più unito anche grazie al potere del web ed è per questo che in Aquila la società ripone le aspettative migliori.

Il drone di Facebook dispone di un’apertura alare simile a quella di un Boeing 737, è alimentato ad energia solare e viene gestito da un pilota automatico.  Si tratta di un dispositivo leggero, il cui peso non supera i 453 kg. E’ capace di volare autonomamente per 90 giorni fino a 27.432 metri, nettamente al di sopra delle nuvole evitando il traffico aereo e le condizioni climatiche avverse.

Nei prossimi anni si stima che Facebook Aquila riesca a funzionare perfettamente, portando con i suoi quattro motori internet a chi non può usufruirne. Niente reti mobili a banda larga, la nuova tecnologia sfrutta il potere della connettività wireless su basi satellitari: basta un laser per collegarsi alla nuova era del web.

Facebook Aquila, buona la seconda

Il primo test di Facebook Aquila destò interesse tra gli appassionati ma parecchio deluse le aspettative. Nel 2016  il test iniziale fu compromesso in fase di atterraggio a causa dell’eccessivo vento che danneggiò l’intera struttura. L’esperienza si è resa però preziosa, poiché Facebook ha raccolto con meticolosità i dati modificando successivamente il software di volo.

L’installazione di un meccanismo di arresto sull’elica ha migliorato l’atterraggio, resistendo egregiamente alle manovre di volo di cui Aquila sfrutta la direzione. Il drone atterra su una traiettoria ottimale e non rischia di cedere in caso di condizioni climatiche ostili. Soddisfatto Zuckerberg per il quale i miglioramenti non sono finiti qua: così per Facebook, anche in Aquila si punta alla perfezione.

 

 

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