Sebbene le criptomonete siano diventate un tema molto importante nel 2017 per poi conoscere periodi fluttuanti di “notorietà”, Facebook intende ancora approfittare della loro tendenza a lanciare la propria criptovaluta.
La possibilità che il social network lanci la propria moneta virtuale era arrivata grazie a delle voci degli ultimi mesi, ma la BBC ora afferma che la compagnia potrebbe giungere ad implementare un nuovo sistema per i pagamenti all’interno della piattaforma. Questo sistema potrebbe essere disponibile entro la metà del 2020, in mercati selezionati.
Internamente, la valuta virtuale è conosciuta solo come “GlobalCoin” e l’intenzione è quella di iniziare alcuni test entro la fine dell’anno, iniziando a fornire un accesso più ampio al pubblico all’inizio del 2020. Maggiori dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane, ma sembra che il social network sia già in trattative con alcune entità bancarie, come la Bank of England.
Questo nuovo sistema consentirà agli utenti di effettuare pagamenti per servizi e prodotti direttamente dal social network, in modo sicuro. L’obiettivo della piattaforma è fornire un mezzo di pagamento alternativo a quelli convenzionali e con costi inferiori per gli utenti e le entità che supportano i pagamenti con questo mezzo.
Quali sono le preoccupazioni?
Negli ultimi anni, Facebook è stato preso di mira per la gestione dei dati personali degli utenti e le autorità di regolamentazione esamineranno con attenzione il lancio.
All’inizio di questo mese, il Senato degli Stati Uniti ha scritto una lettera aperta a Zuckerberg in cui si chiedeva come funzionasse la valuta, quale protezione dei consumatori sarebbe stata offerta e in che modo i dati saranno garantiti.
Facebook ha anche discusso del processo di controllo dell’identità e di come ridurre i rischi di riciclaggio di denaro con il Tesoro degli Stati Uniti. Si ritiene che Facebook e i suoi partner vogliano evitare oscillazioni selvagge nel valore della moneta ancorandolo a un paniere di valute consolidate, tra cui il dollaro USA, l’euro e lo yen giapponese.