Facebook crede che lo smartworking, subentrato con l’attuale pandemia, potrebbe in futuro diventare una quotidianità. Da sempre l’azienda ha creduto in una realtà virtuale e aumentata che va oltre il concetto di intrattenimento, e la sua visione punterebbe proprio su queste tecnologie.
Secondo Andrew “Boz” Bosworth, capo AR e VR di Facebook, la società sta già investendo per potenziare il lavoro a distanza usando tali tecnologie. Ha persino condiviso un video di come potrebbe apparire in futuro, presentando filmati di un test sperimentale usando prototipi hardware e software di Facebook.
Non è molto: il video dura solo otto secondi. Ma mostra l’idea che i dirigenti di Facebook hanno del lavoro del futuro. Vediamo alcuni display fluttuanti, che vengono rapidamente ridimensionati e riorganizzati dall’utente attraverso la gestualità delle mani.
Naturalmente, questi display sono virtuali, ma il mondo intorno all’utente è reale, grazie al passthrough. Oculus usa questo termine per indicare l’utilizzo delle telecamere rivolte verso l’esterno su un visore Rift o Quest VR per vedere l’ambiente che ci circonda. Il passthrough crea una sorta di barriera virtuale che confina il software all’interno di un’area disegnata dall’utente mediante il controller. La funzione è utile anche per sapere quanto siamo vicini, per esempio, ad un muro o un mobile.
Facebook, una realtà mista è il futuro del lavoro
Ma in questa demo, Bosworth afferma che Facebook immagina un mix di AR e VR – ciò che l’industria tecnologica chiama realtà mista. Possiamo infatti notare l’utente usare una tastiera digitale attraverso il passthrough. In questo modo, possiamo avere l’effetto tangibile dell’uso di una tastiera fisica senza doversi preoccupare dello spazio per una corretta configurazione a tre monitor. C’è anche una piccola barra dei menu che sembra che contenga scorciatoie e altre funzioni rapide relative alla produttività a cui potremo accedere con un tocco del dito.
“In futuro, potremmo creare uno spazio di lavoro potenziato con più schermi personalizzabili senza i limiti dei monitor fisici. Sfrutterebbe tecnologie come Passthrough per creare un’esperienza di produttività in realtà mista che consenta alle persone di passare da un mondo reale a uno virtuale in qualsiasi momento”, si legge in un post di Facebook. “Combinando la flessibilità di nuovi input con input quotidiani come una tastiera e un mouse, potremmo offrire alle persone il meglio di entrambi i mondi.”
Zuckerberg e la sua visione futuristica dello smartworking
È interessante notare come Facebook stia accelerando il suo lavoro nella realtà mista durante la pandemia di COVID-19. La società ha già un’unità aziendale per Oculus dedicata alla vendita di visori alle aziende. Facebook sta lavorando alacremente con Oculus e questo illustra quanto seriamente la società sia impegnata nell’idea della presenza virtuale.
A conferma di ciò è arrivato anche l’annuncio del CEO Mark Zuckerberg che consentirà ai lavoratori di richiedere uno status remoto permanente e l’apertura di nuovi ruoli in azienda anche ai lavoratori remoti. Facebook è la prima grande azienda ad effettuare un salto verso il futuro del lavoro.
Zuckerberg ha sviluppato in particolare AR e VR come opzioni che potrebbero, a lungo termine, rendere più praticabile il lavoro remoto. Secondo il CEO prodotti come Facebook Workplace e Portal stanno cambiando il modo in cui oggi lavora la sua azienda. Prima o poi ciò includerà inevitabilmente anche AR e VR. Insomma secondo il boss di Facebook presto queste due tecnologie verranno integrate nella nostra quotidianità. Dovranno passare almeno cinque o dieci anni prima che questo accada, ma un giorno questo ipotetico scenario diventerà la realtà.