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Facebook utilizza l’intelligenza artificiale per combattere il terrorismo

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Facebook combatterà il terrorismo con l’intelligenza artificiale. Il confronto e l’analisi degli algoritmi di immagini e dei testi sono alcune strategie di intelligenza artificiale che utilizzerà il social network di Mark Zuckerberg per fermare la diffusione di contenuti terroristici. Questo quanto è stato rivelato da Monika Bickert, Direttore Globale di Gestione dei criteri dei contenuti, e Brian Fishman, Senior Policy contro il terrorismo. In una nota, Facebook ha fatto sapere che “non v’è posto per il terrorismo” e che la società sta lavorando per rimuovere questo tipo di contenuti quando questi vengono rilevati.

Facebook combatte il terrorismoSiamo stati cauti, in parte perché non vogliamo suggerire che ci sia una soluzione tecnica semplice. E’ una sfida enorme per tenere la gente al sicuro su una piattaforma utilizzata da quasi 2 miliardi di persone ogni mese, che pubblicano e discutono in più di 80 lingue in ogni angolo del mondo. E noi abbiamo molto lavoro da fare“, hanno espresso gli addetti ai lavori nel documento.

Tra le strategie della società per raggiungere questo obiettivo è quello di fare uso di sistemi che analizzano se l’immagine corrisponde ad una foto o ad un video relativo al terrorismo, che è già stato pubblicato o eliminato in precedenza al fine di evitare che questo venga nuovamente ripubblicato.

Attraverso questa tecnologia che si avvale della intelligenza artificiale, si esegue anche l’analisi di quelle che potrebbero essere organizzazioni come ISIS e al Qaeda, già eliminate dalla possibilità di essere inserite nei testi dei post. “Questa analisi viene eseguita con un algoritmo, una delle prime fasi per imparare a individuare pubblicazioni simili. Gli algoritmi di apprendimento automatico o di lavoro lavorano con ‘machine learning’ in un ciclo di feedback e migliorano nel tempo”.

L’eliminazione del cluster relativo al terrorismo è parte delle strategie. Gli algoritmi in relazione al terrorismo considerano segnali, ad esempio, “se un account è amico di un gran numero di altri account disattivati perchè vicini al terrorismo, o se un account condivide gli stessi attributi identificati con un account disabilitato“.

Infine Facebook assicura di star raccogliendo anche le informazioni rilevanti da altre applicazioni, come WhatsApp e Instagram, per integrare i sistemi di dati e prevenire l’ulteriore diffusione di questo tipo di contenuti.

Infine, lo stesso social network sottolinea l’importanza del ruolo che la gente ha nel rivedere i rapporti e le relazioni degli utenti e le funzioni svolte da più di 150 specialisti contro il terrorismo e a nome della sicurezza. L’alleanza con Microsoft, Twitter e YouTube mira a creare un database condiviso di “hash” (impronte digitali uniche di foto e video) sui contenuti che supportano le organizzazioni terroristiche.

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