Un recente focolaio di Shigella sonnei ha colpito l’Europa, con 38 casi segnalati in cinque Paesi. La shigellosi è un’infezione intestinale acuta causata da batteri del genere Shigella, che si manifesta con sintomi come diarrea, febbre e dolori addominali. La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto oro-fecale, sia per via diretta tra persone, sia indirettamente tramite cibo o acqua contaminati.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha evidenziato che, fino al 16 febbraio 2023, sono stati riportati 221 casi confermati di infezione da Shigella sonnei in dieci Paesi dell’UE, oltre al Regno Unito e agli Stati Uniti. Tutti questi casi sono stati collegati a viaggi recenti a Capo Verde, in particolare nella regione di Santa Maria sull’isola di Sal. Le indagini in corso suggeriscono che la fonte dell’infezione possa essere legata al consumo di cibo o acqua contaminati in strutture turistiche locali.
Shigella in Europa: nuovo focolaio con 38 casi, sintomi, rischi e misure di prevenzione
La Shigella è un batterio altamente contagioso; l’ingestione di una quantità minima può causare l’infezione. Oltre alla trasmissione attraverso alimenti e acqua, il contagio può avvenire tramite contatto diretto con una persona infetta o attraverso oggetti contaminati. Le mosche possono fungere da vettori, trasportando il batterio da materiale fecale a cibo o superfici.
I sintomi della shigellosi compaiono generalmente entro uno o due giorni dall’esposizione e includono diarrea (spesso con presenza di sangue o muco), febbre, crampi addominali e tenesmo. Nella maggior parte dei casi, l’infezione è autolimitante e si risolve in pochi giorni; tuttavia, in alcuni individui, specialmente nei bambini piccoli e negli anziani, possono insorgere complicazioni che richiedono ospedalizzazione.
Un aspetto preoccupante emerso durante questo focolaio è la presenza di ceppi di Shigella sonnei resistenti a più antibiotici, complicando così le opzioni terapeutiche disponibili. L’ECDC ha rilevato che molti dei ceppi isolati mostrano resistenza al trimetoprim e alla streptomicina, con alcuni ceppi resistenti a ulteriori classi di antibiotici.
Le autorità sanitarie sono essenziali per contenere la diffusione dell’infezione e proteggere la salute pubblica
Per prevenire l’infezione da Shigella, è fondamentale adottare misure igieniche rigorose. Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, soprattutto dopo l’uso del bagno, prima di preparare o consumare cibo e dopo aver cambiato pannolini, è essenziale per ridurre il rischio di trasmissione. Inoltre, è consigliabile evitare il consumo di cibi o bevande potenzialmente contaminati, in particolare in aree con standard igienici incerti.
Le autorità sanitarie raccomandano ai viaggiatori di prestare particolare attenzione alle pratiche igieniche durante i soggiorni in Paesi dove sono stati segnalati focolai di shigellosi. In caso di sintomi compatibili con l’infezione dopo un viaggio, è importante consultare tempestivamente un medico e informarlo del recente viaggio, per una diagnosi e un trattamento appropriati.
In conclusione, il recente focolaio di Shigella in Europa evidenzia l’importanza della prevenzione attraverso misure igieniche adeguate e della consapevolezza dei rischi associati ai viaggi in aree colpite. La collaborazione internazionale e la comunicazione tempestiva tra le autorità sanitarie sono essenziali per contenere la diffusione dell’infezione e proteggere la salute pubblica.
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