Senza dubbio, il Galaxy Note 7 è molto atteso per il fatto che monta il tanto chiacchierato Iris scanner, ossia il rivoluzionario scanner dell’iride. Il prodotto Samsung è il primo a farlo in assoluto e ciò alimenta ancor di più la curiosità attorno a lui. Finalmente, oggi abbiamo qualche notizia in più grazie all’informatissimo Patently mobile, il quale ha scoperto un nuovo brevetto Samsung che delinea il modo in cui il suo Iris scanner dovrebbe essere e quali altri dispositivi dovrebbero prevederlo. In realtà, su quest’ultimo punto c’è un po’ di scetticismo, dato che tale elenco è eccessivamente lungo e investe anche dispositivi a buon mercato. Quel che è certo, almeno per ora, è che monterà su Galaxy Note 7. Ma come sarà l’Iris scanner? Cerchiamo di capirne di più.
Come funziona Iris scanner su Galaxy Note 7
Secondo il brevetto diramato da Patently mobile: “il sistema di riconoscimento dell’iride si avvale di tre lenti per catturare l’immagine, al fine di controllare l’iride degli utenti sulla base dell’immagine generata. Così come altre informazioni.”
Per altre informazioni si intendono anche le immagini del volto dell’utente per l’identificazione supplementare. Sotto le tre lenti, nell’illustrazione schematica del brevetto, risiede un dispositivo di illuminazione che emana un fascio di luce infrarossa sul diaframma per catturare l’immagine. Così prosegue il brevetto: ”Il primo obiettivo include due lenti ad angolo stretto, con angoli stretti di vista per catturare l’immagine dell’occhio dell’utente. La seconda lente può includere un obiettivo grandangolare con un ampio angolo di visione per catturare un’immagine del suo volto. La prima lente è dotata di zoom, la seconda ha invece una breve lunghezza di messa a fuoco.
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Iris scanner non solo sul Galaxy Note 7?
Davvero Iris scanner coinvolgerà tanti dispositivi e dunque non solo il Samsung Galaxy Note 7 come presupposto fino ad oggi? Staremo a vedere. Quel che è certo, è che una siffatta tecnologia non prevede certo una spesa contenuta. Di sicuro, ci apprestiamo a vivere un futuro dove diremo addio a password alfanumerici, in favore di scanner che ci identificheranno mediante le impronte digitali o, in modo ancor più tecnologico, mediante scanner dell’occhio proprio come l’Iris scanner.