DeepMind Technologies rappresenta un’impresa britannica fondata nel 2011, acquisita da Google nel 2014 allo scopo di portare avanti le ricerche e il perfezionamento tecnico nel campo delle tecnologie ad Intelligenza Artificiale. Nel corso di queste ore, il colosso di Mountain View è al centro di un’inchiesta in merito all’illecito utilizzo di dati personali appartenenti a pazienti britannici.
Dati che, a quanto pare, sono stati concessi dalla Royal Free National Health Security (NHS) Foundation Trust, un partenariato pubblico-privato di Londra nei cui interessi rientrano gli investimenti nel campo della medicina e della tecnologia medica nel contesto della sanità pubblica.
Una nuova inchiesta della ICO, ovvero sia l’organismo d’indagine interno al Regno Unito per la salvaguardia dei diritti d’informazione, sta coinvolgendo anche Google Corporation, accusata di avere utilizzato i dati di oltre 1,6 milioni di pazienti per il perfezionamento del suo programma di Intelligenza Artificiale DeepMind.
Una manovra che è stata voluta dalla società al fine di poter testare un nuovo sistema medico predittivo nel campo della diagnostica delle lesioni renali acute. L’inchiesta ha portato alla luce numerosi deficit nella gestione della privacy delle informazioni dei pazienti, i quali non sono stati preventivamente informati sul trattamento dei propri dati personali.
Elizabeth Denham, membro della commissione ICO, ha dichiarato che:
“Abbiamo chiesto alla NHS e a Google di impegnarsi per apportare modifiche ai moduli sottoposti ai pazienti, per informarli con trasparenza su come vengono trattati i loro dati. La legge sulla privacy non è una barriera all’innovazione, ma non può essere bypassata.Il prezzo dell’innovazione non deve essere l’erosione dei diritti fondamentali della privacy”
A questo punto, Google e NHS dovranno stabilire una base giuridica adeguata al contesto, nel rispetto della Legge sulla Protezione Dati per il progetto DeepMind e per varie ed eventuali sperimentazioni future, oltre che fornire alle autorità competenti una valutazione completa sull’accaduto e sui dati trattati tramite gli algoritmi IA, i cui risultati dovranno essere condivisi con il Commissario per l’Informazione.
In attesa di una sentenza da parte delle autorità competenti vi invitiamo a rimanere sintonizzati per ulteriori aggiornamenti futuri. Voi che cosa ne pensate? Spazio a tutti i vostri commenti al riguardo.