I delfini del Rio delle Amazzoni sono un mistero per gli scienziati, i quali sanno ancora molto poco su questi schivi e solitari animali; in particolare, resta alta l’attenzione degli zoologi soprattutto in merito ai loro metodi di comunicazione. I ricercatori hanno però di recente scoperto che essi riescono a “conversare” utilizzando una varietà di suoni, in modo simile ai loro cugini oceanici, come balene e orche.
Sono stati identificati un totale di 237 diversi tipi di suoni e i più comuni sono dei brevi richiami tra due esemplari che essi utilizzavano quando si stavano avvicinando alle loro madri. Hanno inoltre fatto registrare richiami e fischi più lunghi, anche se molto più raramente. Telecamere subacquee e microfoni sono riuscite a registrare suoni e interazioni tra i delfini nei corsi d’acqua nei pressi della città brasiliana di Mocajuba.
Questi delfini si radunano molto spesso in queste aree, dove vengono nutriti da persone che si trovano nei paraggi, rendendo possibile uno studio molto fruttuoso per i ricercatori. Gli esperti avevano in passato ipotizzato che i delfini d’acqua dolce, proprio perchè di natura solitaria e perciò poco inclini a vivere in gruppo, non avessero mai avuto bisogno di sviluppare un linguaggio.
Secondo gli studi, gli Araguaiani, questo è il nome di questa specie di delfini d’acqua dolce, potrebbero aver sviluppato questi metodi di comunicazione ancora prima dei delfini marini. La coautrice dello studio, la dottoressa Laura May Collado, biologa dell’Università del Vermont negli Stati Uniti, ha dichiarato: “abbiamo scoperto che essi interagiscono tra loro e non solo; sono in grado di emettere più suoni di quanti si pensasse in precedenza. Il loro repertorio vocale è infatti incredibilmente vario“.
La dottoressa May Collado ha poi dichiarato: “Tutto ciò è molto significativo; i delfini marini usano brevi fischi per interagire fra loro, ma nei delfini di fiume abbiamo riscontrato un suono diverso utilizzato per lo stesso scopo. Ci sono molti ostacoli come foreste allagate e vegetazione nel loro habitat, quindi questo segnale potrebbe essersi evoluto per evitare gli echi della vegetazione ed ampliare la gamma di suoni delle madri per comunicare coi loro cuccioli“.
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