Tra le possibili cause della fine della nostra specie, abbiamo sempre temuto asteroidi, guerre ed esplosioni nucleari, non ultima la possibilità di devastanti catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici. Tra tutte le catastrofi però, fino ad ora non ci hanno mai preoccupato i supervulcani. Ma possiamo davvero stare tranquilli?
Se un supervulcano dovesse eruttare minaccerebbe davvero la presenza dell’uomo sulla Terra. Sappiamo per certo sia già accaduto nel corso della storia umana, precisamente 70.000 anni fa. Quella fu l’eruzione vulcanica più potente degli ultimi 25 milioni di anni e ad esplodere fu il vulcano che si trova sotto al lago di Toba, vicino all’isola di Sumatra.
Durante la terribile eruzione del supervulcano di Toba, furono espulsi nell’aria oltre 2.800 km3 di cenere e polvere, ovvero quasi 1000 volte più potente dell’eruzione che distrusse Pompei. Le conseguenze furono devastanti per l’allora popolazione umana e per la Terra. Le temperature si abbassarono anche di 20° e la popolazione umana dell’epoca, costituita da solo sapiens, fu quasi spazzata via, portando l’essere umano solo ad un passo dall’estinzione.
E quello di Toga non è l’unico dei supervulcani del nostro Pianeta. A fargli compagnia ci sono anche il Taupo della Nuova Zelanda ed il supervulcano di Yellowstone, assieme ad altri pericolosisiimi vulcani tra cui c’è anche il nostro Vesuvio, il Novarupta in Alaska, il Pinatuba nelle Filippine, l’Agung ed il Merapi in Indonesia ed il Nyiragongo nella Repubblica Democratica del Congo.
Di questi però solo i supervulcani, ovvero i vulcani con indice di eruzione vulcanica di 8 su 8, potrebbero avere conseguenze devastanti per la specie umana, anche se non corriamo lo stesso rischio di 70 mila anni fa, dato che ora la nostra popolazione è decisamente più numerosa.
Tra i supervulcani della Terra, in tutto sono sei oltre ai tre già citati, l’esperto vulcanologo Bryan Walsh, si è concentrato sul supervulcano di Yellowstone. Questo supervulcano del Nord America non ha avuto nessuna grande esplosione e negli ultimi 2,1 milioni di anni la gigantesca caldera sotto al parco nazionale del Wayoming, ha eruttato solo 3 volte, l’ultima delle quali 640 milioni di anni fa.
Se il vulcano di Yellowstone dovesse esplodere ora le conseguenze sarebbero devastanti. Ci sarebbero terremoti via via più forti che precederebbero l’eruzione del magma che seppellirebbe, secondo gli esperti, intere aree del Colorado, del Wyoming e dello Utah sotto circa un metro di cenere. Intere regioni sarebbero oscurate dalle dense nubi di ceneri. Verrebbero distrutti raccolti e pascoli, la linea elettrica potrebbe subite danni, con conseguenze davvero terribili, e non solo negli Stati Uniti.
Le nubi di cenere e gas emessi dal vulcano infatti, si estenderanno a livello globale e la temperatura potrebbe scendere di parecchi gradi per anni e si ridurrebbero anche le precipitazioni, provocando quella che potrebbe essere la più grande catastrofe affrontata dall’uomo.
Ma con sei supervulcani e molti potenti vulcani, dovremmo davvero preoccuparci per la nostra sopravvivenza? Forse no. Come non è successo nelle ultime decine di migliaia di anni, i supervulcani potrebbero rimanere silenti ancora molto più a lungo della nostra vita. Un evento simile è infatti molto raro, la possibilità che la caldera di Yellowstone erutti è di uno su 730.000 ogni anno.
L'esercizio fisico è noto per i suoi benefici sul sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP), supportando la crescita e…
Le cellule gliali, che svolgono funzioni essenziali di supporto nel sistema nervoso centrale, sono oggi al centro di un crescente…
Philips OneBlade è indiscutibilmente una delle serie di rasoi più amati, soprattutto per quanto riguarda il suo eccellente rapporto qualità/prezzo, oltre…
Un cubo di Rubik quantistico è un concetto che prende il classico cubo di Rubik e lo trasporta in una…
Siete alla ricerca di affari tecnologici? Amazon ha appena lanciato le prime offerte del Black Friday! Nonostante manchino ancora alcuni…
Negli ultimi anni, la terapia con ossigeno iperbarico (HBOT) ha attirato l'attenzione come possibile trattamento per il disturbo post-traumatico da…