Da molto tempo gli scienziati ipotizzano che dopo l’esplosione del Big Bang, molto prima della nascita di stelle, galassie e pianeti, la prima molecola a formarsi nell’Universo sia stata l’idruro di elio. Questi due elementi, l’idrogeno e l’elio, molto abbondanti nell’Universo che nasceva, si sarebbero combinati per dare vita alla prima molecola mai formatasi, ma fino ad ora non erano mai state trovate prove della sua reale esistenza.
Ma oggi qualcosa è cambiato, la NASA, grazie allo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA), è riuscita a rilevare questa molecola primordiale in una lontanissima nebulosa molto lontana dalla Terra.
SOFIA: l’osservatorio NASA in un Boeing 747
SOFIA è un progetto di collaborazione tra NASA e DLR. Si tratta di un osservatorio aereo nato il 26 maggio 2010 ed è il successore del Kuiper Airborn Kbservatory. Consiste in un Boeing 747SP (Special Performance) nella cui fusoliera di poppa si trova un’apertura che consenta al telescopio di poter eseguire le sue osservazioni nella stratosfera, a circa 12 km dalla superficie della Terra. La capacità di volo di SOFIA permette di oltrepassare gran parte dell’umidità dell’atmosfera terrestre, che blocca alcune lunghezze d’onda rendendole scarsamente osservabili dalla Terra. Si tratta inoltre di un osservatorio dotato di strumentazione facilmente aggiornabili, a differenza della maggior parte degli osservatori spaziali. Trattandosi infatti di un aereo, dopo ogni sua missione ritorna in aeroporto, dove gli strumenti possono essere sostituiti, modificati ed aggiornati.
L’idruro di elio nella nebulosa planetaria NGC 7027
Proprio grazie a questa sua caratteristica, è stato possibile aggiornare gli strumenti Terahertz Frequencies (GREAT) che hanno reso possibile questa scoperta. Gli scienziati sono stati in grado di sintonizzarsi sulla frequenza della molecola e cercarla nella nebulosa planetaria NGC 7027, dove si aspettavano che potesse esistere dagli anni ’70, e dove l’hanno trovata, a 2600 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno.
La scoperta dell’idruro di elio nello spazio, conferma le teorie fino ad ora formulate sulla chimica dell’Universo primordiale e sul modo in cui questa si sia evoluta. Questa scoperta si deve ad un equipe del Max Planck Institute, coordinato da Rolf Güsten, il quale ha spiegato che la prima formazione di idruro di elio si è potuta verificare solo quando la temperatura dell’Universo appena nato è scesa al di sotto dei 4000 °C. Da quel momento si poterono formare i primi atomi di elio che hanno dato origine in seguito alle prime molecole del cosmo.
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